Rashford e le nuove possibilità offensive del Barcellona

È arrivata nella giornata di ieri l'accelerata decisiva per mettere a referto il secondo colpo di un'estate che procede a rilento per il Barcellona, nonostante le tante vittorie della stagione appena conclusa. Dopo Joan Garcia, portiere prelevato dall'Espanyol attraverso il pagamento della clausola rescissoria, la società blaugrana è ai dettagli per l'arrivo di un altro rinforzo: l'attaccante inglese Marcus Rashford dal Manchester United.
Un accordo che, stando a quanto riportato da Fabrizio Romano, sarà sulla base di un prestito con diritto di riscatto. Marcus Rashford ha un contratto con i red devils ancora abbastanza lungo, con scadenza a giugno 2028, e la società inglese, nonostante i rapporti oggi ai minimi storici con il giocatore, non vuole svendere uno dei migliori del paese.
Presto, probabilmente nella giornata di oggi o di domani, potrebbe arrivare anche il comunicato ufficiale del Barça, che non tesserava un inglese dai tempi di Gary Lineker. Con Bellingham e Alexander-Arnold al Real Madrid e Conor Gallagher all'Atletico, aumentano le rappresentanze del Regno Unito in Spagna. Scopriamo le nuove soluzioni tattiche a disposizione di Hansi Flick.
Le soluzioni del Barça con Marcus Rashford
Rispetto a Nico Williams, sogno blaugrana da oltre un anno sfumato a sorpresa a causa del rinnovo fino al 2035 con l'Athletic Bilbao, le opzioni per l'attacco di Flick restano più o meno invariate. Il tema più complicato è quello di toccare, modificare un undici che ha dominato in patria e si è fermato a un passo dalla Finale di Champions League. Cambiare qualcosa rappresenta sempre un rischio, ma in un calcio in continua evoluzione si tratta di un rischio necessario che ogni top club deve correre quotidianamente per restare ai vertici.
L'arrivo di Marcus Rashford in questo senso non solo amplia la qualità di un reparto composto da tre inamovibili, ma mette anche in discussione qualche posizione. La sensazione è che Flick non modificherà il suo 4-2-3-1 (o 4-2-1-3), ma che proverà a gestire al meglio le energie degli interpreti principali, alternandoli (soprattutto Robert Lewandowski) in una stagione che si prospetta lunga e difficile su tutti i fronti.
Senza Lewandowski
Finché sta bene gioca, su questo ci sono pochi dubbi, ma l'arrivo di Marcus Rashford prevede la possibilità di far riposare un po' di più il quasi 37enne Robert Lewandowski. L'attaccante inglese ha giocato tantissimo nella posizione di punta centrale, pur essendo da molti considerato soltanto un'ala d'attacco. Immaginando questa soluzione come principale, il tridente sarebbe formato da Raphinha a sinistra, Yamal a destra e Rashford al centro; un trio sulla carta velocissimo contro il quale gli avversari faticherebbero in caso di approccio troppo aggressivo.
Senza Raphinha
Forse la sostituzione più naturale. Ala sinistra per ala sinistra, con una differenza sia nello status raggiunto da Raphinha nell'ultimo anno (che lo rende uno dei migliori calciatori offensivi al mondo senza nemmeno dover specificare la posizione) sia per il piede preferito. Marcus Rashford, destro naturale, consentirebbe ad Hansi Flick di avere sulle ali due interpreti a piede invertito. Una soluzione vista raramente nella stagione 2024-25 del Barcellona.
Senza Yamal
Con la 10 sulla schiena sembra ancora più inamovibile, ma durante una stagione le imprevedibilità sono molte e Hansi Flick deve necessariamente valutare anche la possibilità di giocare senza il candidato al Pallone d'Oro. In caso di assenza di Yamal, non sarebbe Rashford a operare sulla corsia di destra dell'attacco, ma Raphinha, che cambierebbe lato per lasciare campo libero all'inglese sulla sinistra.
Senza Pedri/Olmo
E se dovessero mancare entrambi i protagonisti blaugrana sulla trequarti? O se Flick scegliesse un approccio super offensivo? In quel caso Rashford si aproprierebbe probabilmente ancora del ruolo di ala sinistra, traghettando Raphinha come seconda punta e lasciando Robert Lewandowski e Lamine Yamal nelle posizioni abituali. Una soluzione drastica e affascinante allo stesso tempo, che rischierebbe però di compromettere l'equilibrio catalano.
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