Ranieri commenta l'incontro con Friedkin e preannuncia un mercato di sofferenza

Claudio Ranieri
Claudio Ranieri / Ivan Romano/GettyImages
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Lunedì sera la Roma affronterà l'Atalanta nel match che chiuderà la 36ª giornata di Serie A. Sfida fondamentale, quella del Gewiss Stadium, per le speranze dei giallorossi di approfittare dello scontro diretto tra Lazio e Juventus per prendersi il quarto posto in classifica e avvicinarsi alla qualificazione in Champions. In vista della gara di Bergamo, Claudio Ranieri ha parlato così in conferenza stampa commentando i temi più caldi della sua squadra.

Che intenzioni ha Dan Friedkin? Vi siete parlati? Quali sono gli obiettivi futuri della squadra? C’è voglia di Champions?
“Il nostro è stato un buonissimo incontro. Ha fatto i complimenti alla squadra per l’aspetto calcistico. Vuole far bene, sa benissimo che in questi anni qualcosa si è sbagliato ma vuole far bene. Se parliamo dell’Atalanta e della possibilità che abbiamo ve ne sarei grato”.

Vuole la Champions?
“Abbiamo iniziato male. Poi i calciatori hanno proseguito meglio anche grazie ai tifosi. Ci stiamo giocando qualcosa di importante, quello che dico sempre è che dobbiamo uscire sempre a testa alta con la consapevolezza di dare il massimo. L’Atalanta è una bellissima squadra come dissi già l’anno scorso. Loro l’anno scorso sono stati l’orgoglio del calcio italiano”.

Visto l’obiettivo che state cercando di raggiungere, il rischio è che la gente possa rimanerci male se non venisse raggiunto. Lei quale obiettivo pensa possa essere comunque un successo?
“Un successo straordinario è aver dato speranza al popolo giallorosso. Loro hanno visto che ci proveremo fino in fondo. Non dobbiamo avere rimpianti. Ci siamo svegliati tardi ma ormai è acqua passata che non macina più. Abbiamo tre partite proibitive ma le affronteremo una per volta. Vogliamo venirne fuori a testa alta, questo lo posso sottoscrivere al popolo giallorosso.

A livello di ruolo lei ha detto che non sa bene di cosa si tratta. Ha messo dei punti più definiti?
“Si ho parlato di questo. Il presidente è contento di quello che ho fatto. All’interno della filosofia della proprietà e della società avrò voce in capitolo. Per me questo è fondamentale al di là della presenza quotidiana o no”.

I tifosi vogliono essere rassicurati sul fatto se ci sia o no il prossimo allenatore. C’è?
“Io posso dire che dal giorno in cui mi sono insediato il lavoro è iniziato. L’obiettivo è tornare ai quartieri alti della classifica. Poi verrà interpretata come meglio credete voi. Ci saranno due mercati di sofferenza e ho visto che alcuni allenatori si sono tirati fuori ma a me non sembra”.

Quando ci sarà l’ufficializzazione?
“Quando lo decide il presidente. Non mi ha detto quando sarà perchè non me lo ha chiesto”.

La somiglianza tra lei e il papa è netta
“Si, me lo hanno fatto vedere”

Che aspetto dell’Atalanta che va preso ad esempio?
“Io sono sincero. L’ho detto sempre, la cosa che più mi è piaciuta è che Percassi nei primi quattro anni diceva che dovevano salvarsi. Ogni volta parlava di questa cosa. L’obiettivo è la salvezza e questa è la loro forza nonostante la squadra stesse raggiungendo cose sostanziose. Dateci credito e noi faremo una buona Roma. Friedkin vuole portare la squadra stabilmente in Champions League, ha sbagliato ma sta correndo ai ripari”.

Lei sarà l'uomo immagine?
"Non sono l'uomo immagine. Mi prenderò le responsabilità. So che sono diventato un garante, a me non piace nemmeno venire in conferenza stampa. Lo faccio perché è un mio compito".

Quando tornerà a disposizione Pellegrini?
"Qui già siamo oltre mare. Dispiace tantissimo non averlo a disposizione, un giocatore della sua classe e motivazione... a prescindere mi mancherà tanto. Era una freccia nel mio arco, molto importante. Gli faccio un grosso augurio per la guarigione".

Si lavora ad una Roma riconoscibile e forte? Questo manca?
“Stiamo lavorando sotto ogni punto di vista e come reparto. Cercheremo di migliorare per arrivare al top in ogni situazione. Io mi occuperò del mio e non metterò bocca su cose che non mi competono e non conosco”.

Lei ha sempre parlato bene di Pellegrini. Se va via è una sua sconfitta?
“Se un giocatore non rende ai suoi livelli per me è sempre una sconfitta personale. Quando un giocatore non si esprime come dovrebbe è sempre una sconfitta”.


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