Rafael Leao parla del cambio di ruolo, delle richieste di Allegri e del Derby

Intervenuto in collegamento alla trasmissione Morning Footy di CBS, Rafael Leao ha parlato del Derby che si disputerà domenica sera a San Siro, così come della crescita personale e della squadra rispetto alla scorsa stagione, esaltando le doti di Tare e Allegri. L'attaccante del Milan si è soffermato in particolar modo sulla sua trasformazione da esterno ad attaccante.
"Tutti i calciatori sono pronti per il Derby. Vogliamo preparare questa gara bene, si tratta del Derby e l'Inter è un bel gruppo, ha creato una buona squadra. Per noi è anche una opportunità per raggiungere la testa della classifica e si sente già il clima di questo weekend. L'anno scorso è stato difficile, quest'anno sono arrivati calciatori nuovi ma il club, la struttura, tutti hanno fatto un grande lavoro, hanno portato un grande direttore che lavoro molto bene, hanno tenuto Ibra e hanno portato Allegri che ha molta esperienza, in più c'è Modric e penso che questi tasselli siano importanti per noi, per i calciatori più giovani".
"Come potete vedere nella nostra squadra ci sono molti calciatori giovani e gente con esperienza ci può aiutare a fare molto bene. Anche se siamo ancora a metà stagione vogliamo raggiungere buoni risultati, ma ovviamente passo dopo passo e domenica è una occasione per mostrare quello che possiamo fare".
"Il mister non mi chiede molte cose, mi ha solo detto di sentirmi libero e la cosa più importante è stare focalizzato e avere la giusta mentalità, perché sa cosa so fare con la palla e che posso aiutare la squadra anche senza palla. È più come un padre quando chiede a un figlio di fare sempre meglio a scuola nella vita, di fare le cose nella maniera giusta. Io mi sento felice e con molta fiducia in ogni partita perché so che lui conta su di me, mi chiede solo di essere focus anche dopo un gol, di non fermarmi".
"A me piace l'uno contro uno, dribblare uno, due tre difensori ma sappiamo che il calcio è cambiato, contano anche le statistiche. A me non piacciono molto, sono cresciuto guardando Robinho, Ronaldinho, Quaresma, Cristiano Ronaldo e questo tipo di calciatori mi fanno emozionare. Oggi la cosa più importante è fare gol, così nella mia posizione attuale sono vicino a quei calciatori che fanno la differenza e la differenza la fai segnando, non solo con i dribbling. Allegri ha cambiato la mia mentalità portandomi più vicino alla possibilità di segnare, a volte giocano da esterno sono troppo lontano e se vuoi essere l'uomo giusto devi fare la differenza".
"Pulisic è cambiato: quando lo vedevo al Borussia Dortmund e Chelsea era un esterno che andava nell'uno contro uno, Ora ha capito, come dicevo prima, l'evoluzione del calcio con le statistiche: è un calciatore con grandi qualità, ma anche molto intelligente e in quella posizione, dove gioca ora, come numero 10 sa come muoversi e quando gioco con lui cerco di aiutarlo e di creare gli spazi per lui. È molto importante per noi e possiamo fare la differenza in ogni momento"
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