Quando ha deciso Inzaghi di lasciare l'Inter? Il CEO dell'Al Hilal smentisce Marotta

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi / Stefan Matzke - sampics/GettyImages
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Simone Inzaghi farà il suo esordio sulla panchina dell'Al-Hilal nella notte italiana affrontando nientemeno che il nuovo Real Madrid targato Xabi Alonso. A poche ore dal match del Mondiale per Club, l'amministratore delegato del club saudita, Esteve Calzada, ha rilasciato un'intervista a BBC Sports in cui ha parlato proprio dell'ingaggio dell'ex tecnico dell'Inter, smentendo però la versione data da Giuseppe Marotta circa le tempistiche della decisione di salutare i nerazzurri da parte di Inzaghi.

Sull'ingaggio di Inzaghi:
“Potrebbe sembrare qualcosa di improvviso, ma è il risultato di un duro lavoro. Stava giocando una partita importantissima e ci ha chiesto di mettere tutto da parte fino a dopo la finale.Era già tutto deciso, ma non era stato firmato prima della finale, solo perché per rispetto ci ha chiesto di aspettare, il che è certamente giusto. In questa stagione siamo arrivati secondi, il che è al di sotto delle aspettative. E molto semplicemente, quello che ci aspettiamo dal nuovo allenatore è che ci aiuti a vincere di nuovo e a riconquistare il campionato”.

Sul mercato:
“Abbiamo cercato di vedere se fosse possibile rinforzare la squadra. Ma alcuni giocatori erano già in modalità ‘vacanze’, altri chiedevano semplicemente troppo denaro, e siamo consapevoli che la nostra squadra è estremamente competitiva. Puntiamo ai giocatori più importanti. Siamo molto ambiziosi, ma abbiamo bisogno di vedere la voglia del giocatore stesso e la transazione deve funzionare in entrambi i sensi.L'unica cosa che abbiamo cercato di ricordare ai giocatori e agli agenti è che sì, siamo sauditi, ma qui non stampiamo banconote! Il mio ruolo di amministratore delegato è quello di garantire che il club sia gestito in modo efficiente, in modo da poter disporre del budget più ampio possibile per ingaggiare grandi giocatori, ma non a qualsiasi costo. Ecco perché a volte ci ritiriamo dalle trattative, perché vogliamo giocatori che siano davvero desiderosi di venire e non solo interessati ai soldi”.

Sul mancato acquisto di Cristiano Ronaldo:
“Non si voleva prendere una decisione pensando solo a questo torneo. Una decisione che poi si sarebbe dovuta portare avanti per i prossimi due o tre anni. Per quanto io rispetti Ronaldo come grande giocatore, come tutti riconosciamo, è certamente controproducente portare il giocatore più importante del tuo più grande avversario a giocare con te. Soprattutto se si tratta solo di tre o quattro settimane”.


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