Prospettive future, un Morata triste e una Serie A attendista: parla Fabregas

Cesc Fabregas
Cesc Fabregas / Insidefoto/GettyImages
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Il Como sta consolidando in questa stagione lo status di outsider in grado di inserirsi nel giro delle big, le dichiarazioni tutto sommato di basso profilo del presidente Suwarso non bastano a nascondere quanto di buono fatto fin qui dai Lariani, con evidenti prospettive di crescita. Cesc Fabregas, tecnico del Como, ha parlato della propria squadra e del contesto italiano ai microfoni de La Provincia di Como. Questo quanto affermato dallo spagnolo:

C'è entusiasmo: "Mi sono accorto di come sia cambiato l’ambiente attorno alla squadra, l’entusiasmo della gente, la partecipazione emotiva. E tutto ciò è meraviglioso".

Squadre attendiste: "Vedo come l’atteggiamento sia simile per quasi tutte le squadre. E’ tornato di moda il 5-3-2, con squadre che attendono. Secondo me quest’anno c’è addirittura maggiore attendismo rispetto allo scorso anno. Locatelli della Juve si fa dare palla e gestisce. Noi abbiamo una mentalità diversa. Andiamo ad aggredire, andiamo a rompere le palle. Siamo andati da lui e andremo da Modric. Poi magari fanno una giocata che ti taglia fuori. Ma noi ci proviamo. E siamo forti in contropiede. Certo, a fare pressing alto rischi, ma dico sempre che se dovessi rinunciare a giocare come dico io, smetterei di farlo".

Come come realtà speciale: "Parlando con Suwarso. Ok, parlare non è tutto, poi devi fare i fatti, ma lui ha subito parlato la mia lingua. E soprattutto ha fatto sempre seguire i fatti alle parole. Mi ricordo quando mi telefonava, a metà serie B, con insistenza per chiedermi se saremmo andati in A. Ma lo faceva nel modo giusto. Competitivo ma con serenità, con voglia di fare gruppo. Uno stimolo. Spesso si cercano cose grandi chissà dove, ma dobbiamo apprezzare quello che abbiamo. E qui sono davvero molto felice. Qui si fanno le cose proprio bene. Futuro? Mai dire mai, ma in questo momento non potrei chiedere di più".

Vincere giocando bene: "Se è possibile vincere giocando bene? Secondo me sì. Bisogna lasciare spazio alla fantasia. Spero che il Como possa, un giorno, essere riconoscibile per come gioca".

Su Nico Paz: "Paz è forte perché ti tira fuori il colpo dal cilindro. Fa cose pazzesche non ingabbiate. Lui, Dybala, Soulè… Fanno un colpo, e tu puoi solo applaudire".

Morata in difficoltà: "Gli manca il gol. Va sostenuto. E’ un po’ triste ma sono sicuro che si risolleverà perché ha tante qualità. Per me, non ha giocato affatto male. L’applauso alla sostituzione è la strada giusta".

Sui colleghi: "Mi piace molto Italiano per il coraggio, Gasperini per il gioco e la mentalità, Chivu sta facendo molto bene. Il mio compagno di corso Pisacane? Che ridere. Lo apprezzo molto, ha delle belle idee propositive, ma a Como è stato molto prudente. Ci abbiamo scherzato su dopo".

Conte: "Un grande. Mi piace molto. Ma che fatica con i suoi allenamenti al Chelsea. Alla fine della sessione mi dovevo appoggiare a un compagno perché stavo svenendo alla fatica".

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