Pradè racconta il mercato della Fiorentina: Kean, Piccoli e l'idea sulle dimissioni

Pradè
Pradè / Emilio Andreoli/GettyImages
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La fine del mercato è tempo di bilanci per i vari club di Serie A, chiamati a fare una valutazione di quanto concluso nel corso dell'estate, delle scelte compiute e delle idee per la stagione appena iniziata. Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, si è soffermato su diversi aspetti del mercato gigliato: dall'arrivo di Piccoli ai tanti investimenti, passando per la permanenza dei calciatori più importanti (con annesse offerte rifiutate). Queste le sue parole:

Paura di perdere Kean: "C'è sempre stata grande trasparenza su questo tema: a Cagliari lui ha incontrato Commisso che gli ha detto che lo avrebbe voluto tenere e da lì siamo ripartiti. Abbiamo lasciato tutto nelle mani di Moise dopo la fine della clausola ma la nostra decisione l'avevamo già presa" riporta FirenzeViola.

Sul mercato fatto: "Siamo soddisfatti, abbiamo portato a termine tutto ciò che volevamo. L'obiettivo era patrimonializzare la rosa questa estate: dopo i tanti prestiti dello scorso anno, abbiamo riscattato chi volevamo tenere - Gosens, Fagioli e Gudmundsson - e abbiamo aumentato poi il valore della rosa con tutti gli altri acquisti. Non ci sono stati acquisti mancati, siamo stati squadra. Abbiamo soli due prestiti, Viti e Nicolussi che hanno riscatti abbordabilissimi, e vediamo alla fine dell'anno cosa accadrà con loro".

Il rinnovo di Kean: "E' una soddisfazione che condivido con tutti: ci è costato fin qui 15 milioni, bonus compresi, e il valore suo oggi lo decide il mercato. Moise ha sposato Firenze e la Fiorentina, si vede che gioca in campo con molta gioia. E quando è felice, gli può riuscire di tutto".

Su Piccoli: "Inizialmente il Cagliari ci aveva chiesto 30 milioni ma la trattativa parte da tempo. Oggi pagare un attaccante 25 milioni è anche poco. E mi fa piacere che in settimana abbiano segnato in Nazionale sia Dzeko che Kean: ci sentiamo molto completi".

L'obiettivo: "Vogliamo vincere qualcosa, è normale. Ci siamo arrivati molto vicino. Abbiamo fatto 65 punti l'anno scorso e sono tanti e il fatto di non fare l'Europa League ce lo sentiamo addosso. Vogliamo migliorarci sempre ma penso che il mercato fatto abbia dato la dimostrazione della forza di questa società. Abbiamo speso quasi 90 milioni di euro, 92 per l'esattezza".

La contestazione: "Abbiamo lavorato tanto, abbiamo fatto tante operazioni. Io conto poco... certo, ci ho pensato a fare un passo indietro... è normale. Ma la critica ci sta, è giusta. Ma mi ha spinto la fiducia di Firenze, la compattezza e la connessione che ho con tutta la società. Questa grande unione non l'ho mai trovata nella mia carriera, e forse non la ritroverò".

Monte ingaggi: "Il monte ingaggi è aumentato ma lo abbiamo fatto con consapevolezza. Sugli altri rinnovi ci stiamo lavorando, con Mandragora ci incontreremo a breve. Su Dodo... posso dirvi che è un giocatore che ci dà gioia e divertimento. Cercheremo in tutti i modi di rinnovare anche se i rapporti con l'agente non sono facilissimi. Loro volevano un prezzo di uscita ma non glielo abbiamo dato. Lui si sta allenando benissimo e sta dando tutto".

Pioli: "Non ci sono retroscena sulla scelta di Pioli. Sicuramente le dimissioni di Palladino sono state inaspettate: lui ha fatto un ottimo lavoro, forse anche io sono stato troppo entrante in alcune situazioni... come a Monza, Verona e Venezia. Ma è anche il mio lavoro dare stimoli e scosse. Ci siamo messi subito a lavoro dopo la decisione di Raffaele e lo abbiamo chiamato il giorno successivo. Non abbiamo puntato su altri allenatori, lui ci ha dato carta bianca. Il suo agente rappresenta in Italia anche De Gea ed è stato più facile: era lui fin da subito il nostro allenatore".

Gosens e Comuzzo: "Su Robin abbiamo avuto un'offerta irrinunciabile per un giocatore di 30 anni... ma noi in questo gruppo puntiamo molto sugli uomini e lo abbiamo tenuto. Per Pietro abbiamo ricevuto un'offerta enorme da parte dell'Al Hilal ma la sua scelta è da rispettare: non era pronto per questa decisione. Deve dimostrare che è già un uomo oltre che un calciatore forte. È un'altra medaglia che il nostro settore giovanile si mette addosso, come Martinelli, Fortini, Kouadio, Ndour... Abbiamo rifiutato tante offerte: per Pablo Marì, per De Gea...".

Cinque esterni: "Sono tanti perché abbiamo Gosens e Parisi, dal quale vogliamo tanto di più e glielo abbiamo dimostrato allungandogli il contratto di un anno. Lamptey è un giocatore che ci piaceva tanto da tanto tempo e poi abbiamo Fortini che ora sta bene e sul quale crediamo tanto".

Se si prospettano cessioni: "Non è intenzione del club quella di cedere, la nostra idea è quella di patrimonializzare per cui non c'è l'idea di vendere. Poi certo, ci sono sempre le offerte irrinunciabili".

Lucci e gli agenti: "Nella prima mia avventura sono arrivati Badelj, Vecino e Cuadrado. Noi siamo una società che lavora con tutti, non siamo nemici di nessuno. Se un agente ci serve, ci lavoriamo. Poi ovviamente ci sono i rapporti tra persone ma noi siamo "open", lavoriamo con tutti".

Valentini: "Lui si è trovato bene, il ds Sogliano è innamorato di lui e abbiamo pensato che un altro anno di crescita ci potesse stare. Noi siamo molto fiduciosi di Viti".

Situazioni di fine mercato: "Fortini lo voleva tutta la B e quattro squadre di Serie A. Lindeloff era legato alla partenza di Comuzzo e siamo contenti che sia rimasto. Forse abbiamo fatto anche una brutta figura con lo svedese... Su Ceballos non c'è mai stato nulla".

Beltran: "Il suo comportamento è sempre stato eccezionale in questi anni e noi abbiamo avuto un comportamento in linea con lui. Lui è ancora un nostro giocatore e per ogni suo gol ha dei bonus importanti: per lui faremo sempre il tifo. Ha rifiutato Flamengo e la Russia".

Kessié: "C'è stata una chiacchierata. Lui aveva manifestato al mister la voglia di tornare in Italia ma non ci sarebbero mai state le condizioni econimiche per poterlo fare, causa problemi fiscali. Non siamo mai entrati nella trattativa".

Bianco: "Lui è stato chiaro con noi, lui aveva voglia di giocare e noi lo abbiamo aiutato a fargli fare la scelta giusta andando all'estero".

Trattativa per Gudmundsson: "Lui voleva stare qua, il mister lo voleva, il nostro rapporto col Genoa va bene e dunque abbiamo trovato una soluzione che è andata bene a tutti quanti".

Su Martinelli: "E' stato argomento di discussione giornaliero ma lui è forte e davanti a sé a De Gea e due preparatori bravissimi che lo faranno crescere. Sono certo che si ritaglierà qualche spazio".

Se l'input sui tanti italiani è di Commisso: "Sì, arriva da lui. Spendo volentieri delle parole di Lezzerini, che ha scelto di venire qui nonostante tante richieste: sente molto la Fiorentina".

35 milioni per Comuzzo: offerta irrinunciabile? "Da direttore dico di sì, sono un'offerta a cui non si può dire di no. Ma io sono un dirigente, la proprietà è un'altra cosa".

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