Zhang promuove la linea verde: perché si può conciliare con le ambizioni di Conte
La Gazzetta dello Sport in edicola oggi ha provato a disegnare la possibile strategie di Steven Zhang per l'Inter del futuro. Si parla di una linea verde con lancio di giovani e di cessioni importanti di qualche 'vecchio' con un stipendio pesante che possa aiutare ad alleggerire un bilancio inevitabilmente compromesso dalla crisi economica legata alla pandemia.
Conte ha già sottolineato di volere chiarezza, come d'altronde già successo la passata annata con il famoso 'Patto di Villa Bellini' che ha portato il tecnico nerazzurro (a differenza di quanto successo nelle esperienze passate con Juventus e Chelsea) ad andare incontro alla società in un periodo storico complesso 'accettando' un mercato low cost all'insegna del risparmio e delle operazioni intelligenti, come l'acquisto di quel Matteo Darmian che si sta dimostrando ora utile e decisivo.
Questa volta, con tutta probabilità, Zhang chiederà a Conte di puntare anche sui giovani che potrebbero far rientro alla base per essere inventati come 'colpi' di mercato: occhio in questo senso ai vari Dimarco e Vanheusden, ma anche i più giovani Pirola, Agoume ed Esposito. Giocatori che Conte conosce bene e che, con il salentino in panchina, potrebbero fare il definitivo e tanto atteso salto di qualità. Come è stato, fino a prova contraria, anche con altri giovani esplosi definitivamente sotto la sua guida nell'annata in corso (Skriniar e Sensi sono nati nel 1995, Barella e Lautaro sono due classe '97, Hakimi '98, Bastoni '99).
Tenendo conto che la maggior parte dei club si trova sulla stessa barca dell'Inter, la strategia potrebbe quindi conciliare anche con l'ambizione di un allenatore che ha già dimostrato in carriera di poter vincere anche quando non è partito da favorito (basta confrontare il monte ingaggi di Inter e Juventus già in questa stagione). Anche se per crescere in Europa può servire qualcosa di più. Tempo al tempo e una certezza: il progetto è ben avviato, il lavoro sta dando i suoi frutti e cambiare aria in questo momento storico per ripartire da zero non converrebbe a nessuno, né a Conte né a Zhang.
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