Xavi e il DNA blaugrana: come il Barcellona è tornato Campione di Spagna

RCD Espanyol v FC Barcelona - LaLiga Santander
RCD Espanyol v FC Barcelona - LaLiga Santander / Eric Alonso/GettyImages
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È la nona Liga del Barça negli ultimi 15 anni. Una Liga bramata, dominata, polemica, ma soprattutto meritata. I blaugrana di Xavi hanno circa un anno e mezzo di vita e sembrano già tornati ai massimi livelli. Come a tante altre big del nostro continente, il percorso europeo non è andato nel migliore dei modi; pero, a differenza della maggior parte delle squadre, la sua camminato trionfalmente in Spagna prendendosi la vittoria ufficiale della Liga con quattro giornate d'anticipo nel derby contro l'Espanyol.

Al RCDE Stadium è finita bene, ma male, con lo spettacolare 2-4 offerto dai protagonisti rovinato dall'invasione di campo dei tifosi catalani. I padroni di casa hanno scritto una brutta pagina del calcio spagnolo nel tentativo (purtroppo riuscito) di interrompere i festeggiamenti blaugrana in campo. La solidarietà e la condanna sono arrivate da parte di tutti; il titolo verrà festeggiato presto al Camp Nou, davanti alla propria aficion.

Tornando al campo, è difficile porre una data d'inizio alla costruzione del capolavoro Xavi, che nelle interviste postpartita, ci ha tenuto subito a svincolarsi dai meriti per sviarli sui giocatori, la dirigenza, il presidente e il club.

"Non è la Liga di Xavi, è la Liga del Barça, di una squadra che sta crescendo, sta iniziando una nuova era. I giocatori sono stati vitali, io sono solo qui per guidarli. E grazie anche al presidente e al club, che hanno fatto un grande sforzo, e a Mateu e Jordi che hanno svolto un gran lavoro."

Xavi

Potremmo indicarla nella sua gara d'esordio vinta 1-0 in modo sofferto proprio contro l'Espanyol nel novembre 2021, in una sorta di ciclo perfetto che si apre e si chiude contro i rivali nel derby catalano. Oppure scriverla in quel clamoroso 0-4 del Barcellona al Santiago Bernabeu (marzo 2022) che ci ha aperto gli occhi sulle potenzialità di questa squadra e di questo allenatore o ancora in quella sconfitta di Madrid contro i blancos, per 3-1, del 16 ottobre scorso, che è stata l'unica in Liga dal 13 agosto 2022 al 26 febbraio 2023.

FBL-ESP-LIGA-BARCELONA-ESPANYOL
FBL-ESP-LIGA-BARCELONA-ESPANYOL / PAU BARRENA/GettyImages

Abbiamo visto crescere un Barcellona dominante in Spagna, cadere un Barcellona fragile in Europa. Vincere con 14 punti di distanza sul Real Madrid, con quattro turni d'anticipo, è una cosa da Messi, un evento che i tifosi certamente speravano a inizio stagione, ma di sicuro non potevano immaginare al primo anno completo di gestione Xavi, con tanti volti nuovi da far integrare.

Se pensiamo a come si parlava del Barcellona circa un anno fa, ci rendiamo conto di quante la squadra allenata dalla leggenda blaugrana ne abbia attraversate e di quanto sia stato travagliato il percorso, in campo e fuori. Quella di Xavi è una rosa che ha imparato a convivere con gli scandali extra campo, quello legato agli arbitri o all'eventuale impossibilità di iscrivere i nuovi calciatori, con gli addii, di Pique e Busquets, con i ritorni ingombranti, ovviamente Messi, e con delusioni cocenti in Europa che portavano la maggioranza delle persone a puntare il dito del ridimensionamento verso la sua compagine.

La forza è arrivata dal mercato che ha portato campioni da diverse parti del mondo, costruendo una rosa all'altezza fin dal primo giorno. Poteva mancare l'aspetto dell'intesa del gruppo, ancora in costruzione per competere ai massimi livelli, ma di certo non mancava la qualità per dire la propria in ogni competizione. Ciò che sconvolge in modo positivo è la capacità del Barcellona di tenere la porta chiusa. Che Ter Stegen fosse un campione tra i pali era cosa nota, che il sistema Xavi fosse in grado di mantenere per così tante volte la serranda abbassata è invece una grande sorpresa.

Il portiere tedesco non ha subito gol in 25 gare di Liga su 34, e nelle altre 9 ne ha incassati soltanto 13. Non ci sono ricette per vincere un campionato, solitamente chi trionfa primeggia in tutte le statistiche, difensive e offensive, ma il Barça in questo caso non tronfa soltanto, eccelle scrivendo record inediti.

Di quadra Xavi non ne ha trovata soltanto una, ma diverse durante la stagione. C'è stato il momento di Ousmane Dembelé, quello di Ansu Fati e Ferran Torres, ma soprattutto Raphinha. C'è stato un utilizzo convinto dell'olandese Frenkie De Jong, in estate dato per sicuro partente e il disegno tattico che è cambiato nelle gare decisive della stagione.

Pablo Paez 'Gavi', Frankie de Jong
Villarreal CF v FC Barcelona - LaLiga Santander / Aitor Alcalde Colomer/GettyImages

La decisione di non poter lasciar fuori nessuno tra Busquets, De Jong, Pedri e Gavi, ha portato il tecnico a schierare i 4 centrocampisti dal primo minuto, con il più piccolo adattato largo a sinistra. A trovare una solidità con una linea difensiva ben definita che i canali social del Barcellona hanno ironicamente soprannominato B-A-C-K (Balde - Araujo - Christensen - Koundé). A credere e affidarsi al bomber che è mancato negli ultimi anni, un Robert Lewandowski non nella sua migliore versione, ma comunque con un numero considerevole di gol che incidono pesantemente sulla Liga del Barça (21, praticamente un terzo della sua squadra).

La Liga di Xavi è stata tutto questo. Scelte azzeccate sul mercato (Lewandowski, Christensen, Koundé, Raphinha), crescita esponenziale dei giovani (Pedri, Gavi, Baldé), esperienza delle certezze blaugrana (Busquets, Ter Stegen, Araujo, De Jong). Il tutto legato dal rappresentante maggiore del DNA Barça. Colui che l'ha ereditato dai suoi predecessori e, dopo qualche anno di apprendistato in Qatar, l'ha riconsegnato alla base, insieme a una Liga che pesa tantissimo sul presente e sul futuro.

"Questo campionato vuol dire che le cose si stanno facendo molto bene, questo ci dà stabilità, abbiamo ancora i conti in sospeso dell'Europa. Questa è una squadra, ed è la parola che vorrei sottolineare. Questo ci dà la calma per il futuro."

Xavi

L'importanza la si rintraccia nelle parole del tecnico. Al Barcellona la Liga si vince per restituire calma e stabilità, per chiarire nuovamente le gerarchie. Perché vincere un campionato è cosa abituale in Catalogna e per essere ricordati, di questi tempi, occorre molto di più. Riuscirà Xavi ad aprire un ciclo?