Weston McKennie, il gioiello della Juventus di Pirlo
A 22 anni, il 29 agosto 2020 lo statunitense Weston McKennie approda in prestito alla Juventus, con un cognome che in Europa non diceva (ancora) molto, nonostante i suoi ultimi quattro anni allo Schalke 04. In poco tempo è diventato uno dei nuovi imprescindibili bianconeri.
Cresciuto nei settori giovanili in America, nel 2016 McKennie vola in Germania firmando per lo Schalke 04. È il tipico giovane promettente che ha tanta strada da fare e poco spazio per riuscire a imporsi. Inizia a collezionare partite su partite, ad assimilare i nuovi ritmi europei e a crescere sempre di più, fino a quando la Juventus, che ci ha sempre saputo fare con lo scouting, lo avvista e lo tiene d'occhio, per portarlo a Torino nel 2020. Arrivato come un'incognita assoluta, con un cognome vociferato più che conosciuto, il centrocampista texano ci mette poco a far innamorare i tifosi.
L'identikit annovera prestanza fisica, capacità di inserimento, estrema duttilità (mediano, mezz’ala, terzino destro, difensore centrale e anche punta in situazioni di emergenza), aggressività nel pressing e un'attitudine che lo porta a giocare come se fosse instancabile. Si è da subito rivelato un'arma utile alla Juventus, anche se al livello tecnico c'è ancora ampio margine di miglioramento.
Lo statunitense è onnipresente sul campo, letale per gli avversari. Ed è già diventato il miglior marcatore americano della storia della Serie A. E questo è solo all'inizio. L'apporto qualitativo di Weston McKennie alla Juve passa per la sua incredibile capacità di adattamento alle situazioni, che sa gestire indipendentemente dal ruolo e dal modulo. Un giocatore a 360 gradi che fa bene un po' ovunque, rendendosi efficace e sacrificando l'eleganza. Un nuovo riferimento per la squadra di Pirlo, che ha tentato il colpo ed ha fatto bingo con un giocatore invidiabile.
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