Wanda Nara: "Mauro voleva il PSG. È facile vendere un giocatore come lui"
"Il mio ruolo accanto a Icardi, Mauro al PSG e nuovi progetti: vi dico tutto". Wanda Nara parla a 360° in una lunga intervista concessa alla rivista argentina Gente, nella quale parte proprio dal trasferimento a titolo definitivo del marito-assistito dall'Inter al PSG per 50 milioni più 7 di bonus, con un contratto fino al 2024: "Avevamo già dato la nostra parola, il club sapeva della nostra intenzione di rimanere a Parigi. Forse il merito è di aver completato l'acquisto nel bel mezzo di una pandemia".
"Ogni volta che mi sono seduta a trattare con i manager, l'ho fatto sapendo cosa vuole Mauro e come, quali club gli piacciono e quali non gli piacciono. Conosco i suoi sogni e dove vuole andare. E' il vantaggio che ti danno tanti anni di estrema sicurezza. Ci sono cose che non gli chiedo nemmeno, perché so benissimo quale sarà la sua risposta. Abbiamo fatto una bella coppia: lui fa la sua parte e io la mia. E' sempre felice. E' molto facile essere la manager di un giocatore come Mauro. Non sto dicendo che chiunque possa esserlo, perché bisogna essere consapevoli di questioni tecniche, tasse, leggi... Ma si vende già da solo. E' facile accompagnare la carriera di un calciatore così".
Continua Wanda Nara su Icardi: "Mauro è tutto l'opposto del machismo, è favorevole alla donna indipendente, ammira la donna che lavora e difende i suoi diritti. E' per questo che occupo questo posto. Che in un mondo tanto machista come il calcio, per il quale le donne possono solo occupare un posto dietro i piatti sporchi, il fatto che abbia il coraggio di dire 'dovete parlare con mia moglie' la dice lunga sulla sua sicurezza. A vent'anni, questa situazione era inimmaginabile. Fortunatamente, il mondo sta facendo progressi su questo fronte: le donne sono viste in modo diverso. L'Europa è molto indietro rispetto all'Argentina... Spero che continui ad evolversi. Ho due figlie femmine e voglio che siano rispettate e capaci di essere felici nella vita. E se sceglieranno di essere modelle, le accompagnerò, che ha fatto mia madre con me e Zaira. Per esempio, quest'anno Francesca ha debuttato nella Fashion Week e molti mi hanno detto: "E' molto piccola". Però io non ho fatto cattivi pensieri, perché io ho iniziato a cinque anni per mano di Valeria Mazza. Facevo sfilate in Costa Salguero, compagnia di moda per la rivista Para Ti, e non ho mai avuto brutte esperienze con nessuno fuori posto. Sempre accompagnerò le mie figlie e i miei ragazzi. Questo non vale solo per le donne, sono molto attenta anche con loro. Spero che questa mobilitazione delle donne cambi il futuro di tutti nel mondo".
Continua poi parlando del suo lavoro: "All'inizio a volte avrebbero potuto sottovalutarmi, ma al quinto anno mi mostrano solo rispetto e mi trattano alla pari. Con tutti i presidenti con cui mi sono riunita, al momento della chiusura delle trattative - qualunque fosse il risultato-, c'è sempre stato un cordiale appello: "Questa volta non è successo, ma chissà domani..." . Il rapporto con loro è così buono che ogni Natale mi scrivono e ci scambiamo gli auguri. Se un giocatore vede che la sua famiglia è felice e a suo agio in un posto, è molto più facile mettere la firma. Io, che vivevo in dodici città, di solito mi adattavo molto facilmente. Dico sempre che una volta che lasci la tua casa e il tuo paese, qualsiasi posto farà lo stesso. La tua casa sarà sempre la tua famiglia".
"Mi hanno offerto di fare una serie sulla mia vita. Sì, avremo una nuova vita a Parigi. Ma non lasceremo le nostre tre case in Italia" conclude la moglie-agente Wanda Nara.
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