Un rimpianto? Non aver visto giocare dal vivo Gigi Riva

Luigi Riva in azione
Luigi Riva in azione / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Parlare di Gigi Riva senza risultare banale è complicato, soprattutto se sei un tifoso cagliaritano e conosci tutto (o quasi) di lui. Potrei scrivere del suo legame con il Cagliari? Prevedibile. Potrei scrivere dei suoi record con il Cagliari e la Nazionale? Ovvio. Potrei parlare anche dei suoi continui rifiuti alla Juventus? Scontato. Insomma, qualsiasi tema legato a Rombo di Tuono rischierebbe di essere ripetitivo. Ma qui nel capoluogo isolano, il compleanno del numero 11 rossoblù per eccellenza è una data cerchiata in rosso nel calendario. Un po' come il Natale per i cristiani o il primo del mese per i pensionati.

Ho sempre avuto un rimpianto (non dipeso da me) nella mia vita, quello di non aver visto dal vivo Gigi Riva con la maglia del Cagliari. Lo conosco per i racconti dei miei genitori, per i video presenti sul web, per le storie svelate dai suoi compagni di squadra e di nazionale nelle varie interviste. Ma non l'ho mai visto dal vivo freddare il portiere avversario con uno dei suoi terrificanti diagonali mancini che, guardando le immagini d'archivio, sembrano imprendibili.

Gigi Riva in posa con la maglia del Cagliari
Gigi Riva in posa con la maglia del Cagliari / Alessandro Sabattini/Getty Images

Però avrei potuto incontrarlo nel suo ristorante di fiducia nel centro storico cagliaritano (ci lavorava mio fratello, sarebbe bastato poco per organizzarmi) oppure per le vie di Cagliari, percorse avanti e indietro da Gigi Riva quasi a volerci ricordare, ogni giorno, di aver scelto di vivere a vita qui e di non essersi mai pentito. Insomma, l'età non mi ha permesso di vederlo da calciatore ma avrei potuto recuperare durante questi anni. Non c'è stata occasione e sotto sotto - forse - è giusto così.

Perché alla fin fine Gigi Riva, per me, rappresenta quella persona talmente importante, talmente grande e immensa da risultare frutto della mia fantasia. Come un supereroe dei fumetti, come Babbo Natale per i bambini. Incontrarlo e farci due chiacchiere (i selfie e gli autografi non fanno per me) probabilmente spezzerebbe l'incantesimo, interromperebbe quella favola che oggi mi lega a Rombo di Tuono.

Tanti auguri Giggiriva