Caos Serie A, Dal Pino verso le dimissioni da Presidente della Lega
Nella giornata di oggi, Paolo Dal Pino rassegnerà le sue dimissioni da presidente della Lega Serie A. A rivelare la notizia è l'ANSA secondo cui a breve verrà pubblicata una lettera con cui formalizzerà l'addio e spiegherà i motivi della sua decisione.
Dal Pino al momento si trova negli Stati Uniti, dove soggiorna ormai dalle vacanze natalizie, e avrebbe deciso di dimettersi proprio per la volontà di trasferirsi definitivamente con la famiglia negli States.
Non si tratta però solo di una scelta di vita. Come riporta Il Corriere dello Sport, l'addio di Dal Pino è il risultato della forte bufera scoppiata nei giorni scorsi tra FIGC e Lega. Il presidente federale Gabriele Gravina aveva lanciato un ultimatum per far adeguare lo statuto ai principi informatori del Coni, provocando il malumore dei membri del consiglio.
Il Coni chiede alle varie Federazioni sportive di adeguarsi ai principi informatori. Essi prevedono la maggioranza semplice, e non qualificata, per le delibere. La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha dunque chiesto alle Leghe di adattarsi, trovando l'appoggio di Serie B e C, ma la resistenza della Serie A.
L'ultimatum lanciato da Gravina è fissato per il 15 febbraio. Se entro quella data la Lega Serie A non avrà adeguato il proprio statuto ai principi informatori stabiliti dal Consiglio federale della FIGC, si procederà con il commissariamento.
L'ad Luigi De Siervo ha scritto a Gravina per chiedergli più tempo, spiegando i motivi del mancato accordo sulla riforma dello statuto. Il presidente della FIGC ha acconsentito, ma non ha nascosto "l'imbarazzo e lo sconcerto" nell'apprendere dell'iniziativa presa dalle società, di cui la federazione non era stata informata, "fornendo così alle massime autorità governative e sportive l'immagine di una evidente lacerazione nel nostro sistema”.
Come riporta ancora il CdS, la Serie A si è spaccata: c’è chi ha optato per la linea dura (Lazio, Fiorentina, Samp, Verona, Atalanta, Udinese, Napoli, Inter, Cagliari), chi si è astenuto (Sassuolo, Empoli, Venezia, Juve) e chi, invece, si è schierato a favore di Gravina (Milan, Roma, Bologna, Salernitana, Torino, Genoa, Spezia).
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