Spalletti in conferenza: "La Roma non sarà mai mia nemica. Totti? Per lui ho fatto tante cose..."

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti / Francesco Pecoraro/GettyImages
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Vigilia importante per il Napoli capolista che, dopo la prima vittoria in Europa League, cercherà di proseguire in testa alla classifica di Serie A contro la Roma, ferita dall'umiliante ko con il Bodo/Glimt. Luciano Spalletti, discusso ex tecnico giallorosso, ha presentato così in conferenza stampa la gara dell'Olimpico.

Victor Osimhen
Victor Osimhen / BSR Agency/GettyImages

"Domani è uno scontro diretto contro un inquilino del condominio più ambito d'Italia, quel condominio in cui tutti quelli che fanno il mio lavoro vorrebbero abitare. Quel condominio lì rimarrà integro per tutto l'anno, ci saranno sempre quelle squadre lì a contendersi la Champions League e tutti rimarranno agganciati alla possibilità di entrare in Champions, che è il primo obiettivo di tutti. Del resto se ne parlerà strada facendo" le parole di Spalletti riportate da tuttomercatoweb.com.

Roma-Napoli per lei è una partita speciale.
"Non bisogna vivere invano. Sono anni che faccio questo mestiere e ho capito che per essere un allenatore felice, che vive bene il calcio, ho bisogno di piazze importanti, da umori forti, sia nel bene che nel male. Roma-Napoli è la mia partita da questo punto di vista.

Non sarà mai però una partita contro un nemico, ma una partita tra due parti di me. Domani non ci sarà nessun passato da sconfiggere, ma c'è una gara importantissima per il futuro del Napoli che dobbiamo provare a vincere. Io sarò tutto del Napoli, chiaramente, ma la Roma non sarà mai la mia nemica".

Lorenzo Insigne
Lorenzo Insigne / Francesco Pecoraro/GettyImages

Sulla crescita della squadra in vista della partita.
"Oltre al tempo in partita, c'è un ulteriore tempo che si consuma in allenamento e da parte mia è facile constatare come si comportano i calciatori nel consumare questo extra-time. Come si sta sul pullman per arrivare allo stadio, come si vive in albergo la sera prima della partita, quali sono i discorsi e gli sguardi che si fanno, anche tra chi gioca meno spesso.

Danno sempre dei segnali. E i segnali con questa squadra qui sono tutti positivi. Mi fa piacere che qualcuno di voi ha sottolineato le risposte di Koulibaly, di Mertens, di Insigne, Juan Jesus e Demme. Di tutti".

Può essere un'insidia la rabbia agonistica della Roma?
"Ci sono tutte le difficoltà della partita. Ad inizio conferenza abbiamo detto che questa squadra può stare davanti a chiunque, come una di quelle sette sorelle. Ci sono momenti in cui fa peggio e momenti in cui fa meglio, ma la Roma ha una squadra forte e un grande allenatore.

Mourinho è uno di quegli allenatori che migliorano la qualità del campionato. Io ho sempre guardato quello che fanno gli allenatori più bravi di me e lui è uno di questi. Poi c'è la partita e lì valuteremo che cosa fare. I calciatori devono fare delle scelte, devono avere delle iniziative, non devono rimanere fermi. Sono sicuro che la mia squadra saprà da che parte andare. Ma la partita è di estrema difficoltà".

Luciano Spalletti, Francesco Totti
Spalletti e Totti insieme alla Roma / Gabriele Maltinti/GettyImages

Pronta la fiction su Totti?
"Per Totti ho fatto delle cose che pensavo di non fare per nessun calciatore e le rifarei anche. Ho amato l'ambiente, ho amato Totti. Col pallone tra i piedi è il calciatore più forte che ho mai allenato, è tra i più grandi quest'era calcistica. Non voglio spoilerare il contenuto della fiction su Totti, il titolo è 'Speravo de morì dopo'.

È cambiato in questi due anni in cui è stato fermo?
"Non lo so. Dicono che ero nervoso? Il mio non era nervosismo, era simpatia selettiva. Se si lascia la squadra tranquilla nei momenti di difficoltà, senza andare a creare delle storie volutamente contro, io rimango sempre così. Mi potete attaccare quando volete e quanto vi pare perché io sono più feroce di voi nelle critiche, mi conosco benissimo come le mie tasche, vado sempre a volto scoperto davanti allo specchio. Poi se toccate la squadra si ride".

Tra lei e Mourinho chi è più stratega e chi rischia di più domani?
"Per me è un onore essere accostato a Mourinho, ma lui è qualcosa di differente. Lui ci ha insegnato a dare importanza alle conferenze e a cosa si dice nelle riunioni con la squadra. Il rischio è per entrambi, questa partita azzera tutto. In questo momento, per significati diversi, è una partita che può dare un'altra piccola svolta ad entrambe le squadre. Bisogna dunque essere bravi ad arrivarci al top e proporre il top come possibilità di collettivo".

Josè Mourinho
Josè Mourinho / Silvia Lore/GettyImages

Si aspetta i fischi dagli spalti?
"E' già avvenuto. Io quei fischi non me li merito perché io so quanta passione, quanto amore, quanta ossessione ho dato alla Roma e ho messo per la Roma. Se me li faranno è una cosa che a quella distanza lì diventa anche facile sopportare. E poi mi farò consolare da quei ricordi di quegli applausi delle magnifiche partite che abbiamo vinto giocando un calcio spettacolare con dei calciatori altrettanto magnifici, portando a casa dei risultati e delle vittorie che poi hanno fatto anche la storia della Roma".

Walter Sabatini ha detto che oggi prenderebbe più Osimhen che Mbappé.
"Io la penso come lui, anche in un altro momento. La penso sempre così".

Come dovrà essere il Napoli contro la Roma?
"Dobbiamo essere rimbalzanti, reattivi rispetto al gioco della Roma che ha varie soluzioni e riesce a trovare più modi per attaccare. Ha un po' le nostre stesse qualità nel gioco con Mkhitaryan e Pellegrini, ha Zaniolo che dà gli strappi, Abraham che fa un po' la stessa cosa che fa Osimhen con noi, ossia attaccare gli spazi in campo aperto. Noi dovremo essere più bravi di loro a proporre queste cose qui. Bisogna essere feroci nelle reazioni su quello che proporranno loro".

Sul 6-1 subito dalla Roma in Conference League.
"Io avrei preferito che non avessero perso quella partita lì, da un punto di vista mio".

SSC Napoli's Italian striker Matteo Politano (hidden)...
La gioia del Napoli dopo il gol di Politano al Legia / KONTROLAB/GettyImages

Che contributo può dare Osimhen in questa partita?
"Può dare sempre il suo contributo, l'abbiamo visto anche nell'ultima partita. In allenamento si vede subito il suo timbro, le sue corse importanti, ora sta facendo molto meglio anche le giocate nello stretto. Quando si parla di alcuni dettagli lui va a tentare di metterli in campo. Le qualità ci sono tutte. Gli riesce pure mettere in campo queste qualità".

Ci saranno trappole piazzate ad arte?
"Se noi riusciremo a proporre il nostro gioco, allora le trappole saranno di meno. Se invece saranno gli altri a prendere le decisioni è chiaro che avremo maggior difficoltà. Non andremo lì a fare i passeggeri, vogliamo pilotare la partita".


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