La Roma e uno sponsor "volatile": Digitalbits è quasi...una scommessa

La maglia della Roma con il logo Digitalbits
La maglia della Roma con il logo Digitalbits / Jonathan Moscrop/GettyImages
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In casa Roma si torna a parlare della questione sponsor e della novità Digitalbits, marchio di criptovalute di Zytara che si è legato al club giallorosso come sponsor di maglia fino al 2023-24, subentrando al triennio targato Qatar Airways.

Il nuovo accordo, a livello economico, garantisce - almeno all'apparenza - lo stesso livello di entrate della compagnia aerea (39 milioni di euro complessivi, di cui 6 alla firma e 11 a stagione per tre anni). Ma secondo quanto rivelato dalla Gazzetta dello Sport le cose non starebbero così.

I corrispettivi che Zytara deve versare alla Roma sono incentrati nella parte finale del triennio (5 in questa stagione, 10 nel 2022-23 e 21 nel 2023-24), tanto che il minimo garantito per le casse dei Friedkin è di soli 500 mila euro. Tutto il resto del compenso, infatti, dipende dal controvalore delle criptovalute collocate sul mercato.

Alla firma la Roma ha ricevuto una quantità di monete virtuali, i token DigitalBits (simbolo XDB), invece che i "contanti". In pratica il club giallorosso può ottenere quanto pattuito dal contratto, di più... ma anche di meno. Il valore dei token è infatti soggetto ad una altissima variabilità - nonostante la Roma abbia delle finestre per vendere le criptovalute in suo possesso - per una situazione che rende l'accordo quasi una scommessa.


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