Tomori: "Amo il Milan. Sono molto felice qui e di quello che stiamo facendo. Il Chelsea ormai è il passato"

Fikayo Tomori
Fikayo Tomori / Soccrates Images/Getty Images
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Fikayo Tomori, centrale inglese del Milan, ha rilasciato un'intervista a DAZN nel corso della quale ha parlato a tutto tondo dei rossoneri, della sua carriera e di tanto altro. Di seguito le sue parole.

Fikayo Tomori
Fikayo Tomori / Alessandro Sabattini/Getty Images

ABRAHAM - "Sono molto contento per lui. Ci sentiamo praticamente tutti i giorni. Abbiamo iniziato a giocare nel Chelsea che avevo 7 anni e poi siamo arrivati in prima squadra: è lì che vuoi arrivare quando cresci, ma non sai se accadrà mai. Mi ricordo quando ho segnato il primo goal e lui ha segnato una tripletta: è stato il giorno più bello della nostra vita".

MILAN - "Tornare al Chelsea con Tammy? Adesso sto benissimo al Milan, amo il Milan. Ovviamente il Chelsea è stato parte importantissima della mia vita per 15 anni e sono riuscito a realizzare i miei sogni giocando in tutte le competizioni ma adesso sono molto felice al Milan e sono felice di quello che stiamo facendo. Ora abbiamo anche la Champions League e magari possiamo vincerla come ha fatto il Chelsea".

MILANO - "Sto molto bene qui. È differente rispetto all'Inghilterra: i ritmi sono più rilassati, lì sono tutti sempre di fretta, qui è tutto più tranquillo. Mi piace lo stile di vita italiano: dopo l'allenamento ti bevi un caffe, ti fai una passeggiata tranquillo. Mi ricordo la prima volta che ho visto il Duomo: è stato... wow! È stato qualcosa di speciale, così imponente, così italiano".

NOME - "È di derivazione nigeriana. Il mio primo nome significa Dio mi ha riempito di gioia. È una frase: in Nigeria spesso i genitori scelgono una frase che dia nome al bambino. Mi sento molto nigeriano. Quando ero piccolo i miei genitori mi parlavano in Youruba, il gruppo etnico a cui appartenevo. Il mio cibo preferito è il riso Jollof, una specie di stufato di riso; non so bene come descriverlo, ma è un piatto molto saporito, molto africano, molto forte".

CANADA - "Quando mia madre aveva 22-23 anni, mio padre si trasferì in Inghilterra e mia mamma fece un viaggio in Canada per vedere un'amica; mio padre andò a trovarla, stavano già insieme a quel punto e sono nato io. Mi sono trasferito da piccolo in Inghilterra, anche se poi tornavo in Canada ogni anno. Ho molti amici di famiglia lì: quando penso al Canada mi vengono in mente solo belle cose".

NAZIONALE - "All'inizio giocavo per il Canada. Ho fatto la prima partita in Messico, poi il marzo successivo contro l'Inghilterra in Inghilterra. C'erano molti miei compagni di squadra e amici, tra cui Aina e Rashford: avevamo giocato insieme il sabato e poi li ho sfidati con la nazionale e abbiamo anche vinto".


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