Kakà: "Era brutto non vedere il Milan in Champions League. Vi racconto i miei aneddoti in rossonero"
L'ex stella del Milan Ricardo Kakà ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Milan TV. Il brasiliano ha riavvolto il nastro dei ricordi in rossonero parlando della sua carriera. Tantissime le tappe con il Milan per Kakà. Ecco cosa ha detto il brasiliano: "I ricordi di Champions? La musica, la gente allo stadio, la partita, tutto quello che era l'atmosfera di giocare la partita di Champions. Che ricordi".
Il gol contro il Bruges?
"Ricordo bene quel gol, con il grande cross di Cafù e il mio tiro al volo. E' stato il mio primo gol in Champions League. Indimenticabile. Il primo gol in assoluto con il Milan nel derby, poi il gol in Champions in questa maniera... non potevo desiderare di meglio".
La finale persa contro il Liverpool?
"E' stata una delle finali più belle di Champions. Purtroppo l'abbiamo persa noi. Non vincere per me è stata una cosa molto dura perchè sapevo quanto sarebbe stato difficile ritornare a giocare una finale di Champions League. In ogni caso quella sconfitta mi ha fatto crescere tantissimo sia a livello umano sia a livello professionale. L'anno dopo abbiamo perso in semifinale contro il Barcellona. Posso dire che questi due anni sono stati molto difficili. Poi però c'è stata la vittoria di Atene".
La vittoria in Champions League?
"Il 2007 è stato l'anno più bello della mia carriera a livello di risultati e a livello collettivo. Nel 2006 Sheva va via e quindi Ancelotti mi cambia il ruolo: ero diventato una seconda punta e riesco a diventare il capocannoniere della Champions League. Per me è bellissimo poter raccontare una cosa di questo tipo".
La semifinale contro il Manchester United?
"Quella semifinale è stata veramente speciale. Fare due gol all'Old Trafford e non vincere dimostra come sia difficile la Champions League. Sicuramente il mio è stato uno dei gol più belli della mia carriera. Un gol molto speciale. Il fatto di non aver chiuso il discorso all'andata ci ha dato ancora più carica al ritorno. Sapevamo che era possibile, giocavamo contro una squadra molto forte, ma eravamo fiduciosi. Come si dice in Italia è stata una partita perfetta per tutti i milanisti".
La finale del 2007 contro il Liverpool?
"La finale è sempre una gara molto delicata, con tante emozioni. Avevamo il dubbio del 2005 e la paura che potessimo perdere. Quando abbiamo fatto gol abbiamo avuto una scarica di adrenalina, ma sapevamo che la gara era ancora in bilico. Poi c'è stato l'assist per il gol di Pippo: eravamo così stanchi che dopo il gol festeggiammo solo io e Inzaghi. Poi c'è stato il gol del Liverpool e quindi di nuovo brividi, ma alla fine il Milan vince la Champions".
La Champions League?
"Vincere la coppa è la parte finale, ma cosa più bella è giocare le partite, i gironi, giocare in trasferta. Quando hai la coppa in mano pensi "Ce l'ho fatta. Il mio nome adesso è nella storia".
Milan attuale?
"Era brutto non vedere il Milan in Champions League. Ora invece il club rossonero sta tornando ad essere protagonista sia in Europa e sia in Italia, ed è bello vedere il Milan in questa competizione. Mi piacciono i ragazzi che ci sono in squadra. Questa esperienza in Champions quest'anno è stata bella per questi ragazzi in modo da capire cosa significhi giocare questa competizione. Mi piace il mix dell'esperienza con i giovani, perchè il nostro Milan era così. Per i giovani è molto difficile giocare contro club così prestigiosi in stadi importanti con i tifosi. Se non hai un supporto da parte dei più esperti diventa dura".
Il futuro?
"Speriamo che il Milan l'anno prossimo torni a giocare la Champions e sicuramente i risultati saranno differenti perchè hanno avuto già questa esperienza".
Ibrahimovic?
"E' bello vedere giocare questi campioni fino alla fine. Vederlo giocare ancora in Champions è davvero un piacere".
La maglia del Milan?
"E' ancora speciale indossare la maglia rossonera. E' unica la sensazione, sia quando la metto in campo per giocare e sia quando la indosso in casa".
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