Ibrahimovic: "Riproverò a vincere lo Scudetto con il Milan. Donnarumma? Sono molto dispiaciuto"

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / Jonathan Moscrop/Getty Images
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"Se sono deluso per l’infortunio che mi ha privato dell’Europeo? Più deluso per il Milan, perché ho saltato tante partite". Parola di Zlatan Ibrahimovic, protagonista di una lunga intervista concessa oggi a La Gazzetta dello Sport: "Avrei voluto aiutare di più, sono uno che normalmente gioca 50 partite l’anno. Forse dovrei essere più realista, chiedere meno al mio corpo, ma non ce la faccio. Poi, certo, sono deluso anche per l’Europeo, ma rientrare in una competizione quando non sono al cento per cento non sarebbe da me. Preferisco restare fuori e fare il tifo per la Svezia". 

GLI INFORTUNI - "Che cosa mi ha fatto soffrire di più nella stagione che si è chiusa? Gli infortuni, ma comunque sono stati, da quando sono tornato, diciotto mesi fantastici. Il Milan è in Champions League, i tifosi lo meritavano. Volevo vincere lo scudetto ed eravamo là, in testa... In questi mesi è cresciuta la mentalità della squadra, è cresciuto il collettivo e così migliorano i singoli". 

Gianluigi Donnarumma, Paul Pogba, Zlatan Ibrahimovic
Ibrahimovic parla con Donnarumma / Jonathan Moscrop/Getty Images

IL CASO DONNARUMMA - "Sono molto dispiaciuto. Lei mi ha chiesto prima se i giocatori guadagnano troppo, adesso faccio io una domanda: che valore ha Donnarumma? È cresciuto nel Milan, poteva essere il portiere della squadra per vent’anni, magari venti no perché non è Ibra (sorride, ndr). Ma è il più forte del mondo. Sarebbe potuto diventare Mister Milan, come Paolo Maldini. Che valore si poteva dare a Maldini? Non c’è una misura. Se Gigio va via o no non lo so. Serve essere in due per ballare il tango. Io gli direi di restare al Milan fino alla fine". 

GIROUD - "Più giocatori di grande livello riusciamo a inserire, meglio è. Giroud ha grande esperienza e non abbiamo tanti giocatori che abbiano vinto trofei. Se viene è il benvenuto. Anche perché questo è un gruppo molto disponibile, che ha voglia di imparare e migliorare, un gruppo di lavoro ben guidato".

SULLE FRECCIATE CON MAIGNAN AL PSG - "A volte carico così le persone. A volte bisogna essere duri, a volte leggeri. A volte scherzo e a volte lancio un messaggio. Questa volta siamo arrivati in Champions, l'obiettivo era quello, ma io voglio vincere. E' una sfida che continua e io mi sto divertendo. Adesso ho più responsabilità, mi sento più leader. Il rapporto con il club è chiaro, i giocatori devono lavorare ogni giorno di più per riportare il Milan dove era abituato a stare".

SUL RITORNO DI ALLEGRI - "Sono contento, quando l'ho avuto era agli inizi, poi è diventato un vincente. Forse sarebbe stato meglio fare un'esperienza all'estero per completarsi, ma non tutti sono come Zlatan che prende la valigia e va nel giardino degli altri. Ciascuno è fatto a modo suo".

SULLA PROSSIMA STAGIONE - "Ci sono squadre che dopo la pandemia soffrono economicamente e non possono più muoversi come in passato. Atalanta e Milan mi sembrano i club più solidi da questo punto di vista. Poi vedremo che cosa succederà in campo. Sarà come un altro capitolo per il Milan. Un campionato difficile, bisognerà lottare con Atalanta, Inter, Juve, Napoli... Un bell'equilibrio. Io riproverò a vincerlo, e con me i miei compagni".


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