Messias: "A un certo punto non ci credevo più. Ora il Milan, un sogno"
Prestito oneroso (2,5 milioni di euro) con diritto di riscatto (5,5 più uno di bonus) per l'acquisto di Juniors Messias da parte del Milan. Il brasiliano ha lasciato il Crotone e ha raccontato il suo sogno ai microfoni di Milan Tv. Dai campionati Uisp alla Serie A, Ora il Milan e la Champions League. Ecco le parole di Messias, nuovo acquisto rossonero.
Milan?
"Un sogno che si avvera. Il Milan è la squadra del cuore e per cui tifavo, e sono emozionato di essere qua. Se sono arrivato è perché ho lavorato tanto, ho sofferto, ho fatto dei sacrifici. Quando arrivi, quindi, devi dimostrare per te stesso, per gli altri, per la squadra, per il gruppo, tutti insieme".
Paolo Maldini?
"Giocatore eccezionale e ora sta facendo anche un gran lavoro come direttore. È una persona esemplare".
"Giocatore straordinario. Al Milan sono passati tanti giocatori veramente forti che sono dei miei idoli, non solo brasiliani ma anche italiani. La squadra è fatta bene, gioca bene ed è allenata bene. Credo che riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi".
Dai campionati Uisp alla Serie A?
"Ad un certo punto non ci credevo più, giocavo giusto per divertirmi, quindi non pensavo che potessi arrivare a questo livello. Nei campionati dilettantistici si gioca per 10 mesi, poi negli altri due mesi andavo a lavorare e facevo le consegne. Questa cosa mi ha fatto vedere i valori della vita e mi ha spinto tanto".
L'Italia?
"Sono arrivato in Italia ed era tutto diverso, non ero mai uscito dal mio paesino. Era tutto un altro mondo, mi sono ambientato subito e ho iniziato a lavorare. Poi c'è mio fratello che avevo portato con me ed è tornato in Brasile dopo 30-40 giorni, ma io sono rimasto qua. Sono umile e lavoro per il gruppo e questa è una mia forza. Ci vuole sacrificio, ci vuole lavoro. Non ho mai pensato di arrivare così in alto. Ora giocare con Zlatan Ibrahimovic e Olivier Giroud diventa più facile - riporta PianetaMilan -: ti fanno capire, con i movimenti, che quando serve loro la mettono dentro".
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