Calabria: "Inter e Juventus davanti al Milan, Ibra fuoriclasse". Poi commenta gli addii di Donnarumma e Calhanoglu
"Mi sento bene e martedì sono rientrato in gruppo". L'annuncio è di Davide Calabria, terzino del Milan intervistato oggi dal Corriere dello Sport.
EUROPEI - "Non ho rimpianti e sono contento che l’Italia abbia vinto l’Europeo. La scelta di operarmi l’ho presa insieme a Pioli e non credo che sarei stato convocato: Mancini non mi aveva telefonato né inserito tra i pre-convocati. Visto com’è andata, giusto così. Se penso all'azzurro? Assolutamente. Nel 2022 c’è il Mondiale e spero di esserci. Mancini mi ha convocato, ma non l’ho conosciuto perché aveva il Covid. Su di me ha speso belle parole che ho apprezzato molto. Darò il massimo per riconquistare la maglia azzurra, che è un mio obiettivo. Posso rientrare nel giro: dipenderà solo dal mio rendimento".
DONNARUMMA - "Restiamo amici, anche se le nostre carriere hanno preso due strade diverse. In questa vicenda ci sono cose che non sappiamo: ognuno ha fatto le sue scelte e ha le sue responsabilità. Se è stato giusto per la sua carriera andare al PSG lo vedremo. Il club ha fatto le sue scelte e certe domande è più giusto rivolgerle ai dirigenti. Quando un calciatore va in scadenza, può succedere che non rinnovi. Il Milan, però, ha sostituto Donnarumma con un portiere del calibro di Maignan, che ha vinto il campionato francese. Speriamo a fine stagione di essere tutti contenti. Perché è andato via? Forse perché è andato in un altro top club come il PSG. Loro sono più avanti come livello perché giocano in Champions da diverse stagioni e lottano per vincerla. Noi invece torniamo quest’anno nell’Europa che conta e l’obiettivo è riportare la società ai livelli che le competono visto il suo passato".
CALHANOGLU - "Anche in questo caso non so le dinamiche della trattativa e non mi piace commentare le scelte degli altri. Se lo riteneva giusto, ha fatto bene ad andare all’Inter. Gli auguro il meglio e sarò contento di rivederlo al derby, ma state certi che darò tutto per batterlo".
KESSIE - "Con Franck ho un bellissimo rapporto e mi auguro che trovi un accordo per il prolungamento. Eravamo entrambi in scadenza nel 2022: io ho sistemato tutto in fretta e ora tocca a lui. Kessié è fondamentale per la squadra e il Milan è uno dei club più importanti al mondo: mi auguro di averlo ancora come compagno".
IL MILAN - "Più forte? Difficile dirlo: complici le vacanze e gli infortuni non ci siamo ancora ritrovati tutti insieme. E poi il calciomercato è aperto... . I nuovi sembrano vogliosi e con talento. Giroud non lo scopro io: è un campione che ha vinto tanto. Maignan vuole lavorare e dimostrare che può essere protagonista anche in Italia".
I CAMBI IN PANCHINA - "Mi hanno sorpreso un po’ tutti, ma l’addio di Conte non me l’aspettavo proprio. E forse non se lo aspettavano neppure all’Inter. .. Al suo posto è comunque arrivato un tecnico altrettanto bravo che con la Lazio ha sempre ottenuto ottimi piazzamenti. Su Allegri tornato alla Juventus non devo dire niente visto il suo passato in bianconero. Sarri alla Lazio e Spalletti al Napoli sono due garanzie perché conoscono la Serie A. Mourinho è l’altra grande sorpresa a livello personale perché la Roma non sembrava indirizzata su un profilo come il suo. Sono curioso di rivederlo al lavoro in Italia".
LOTTA SCUDETTO - "L’Inter è un passo avanti a tutte perché è campione d’Italia e dunque favorita d’obbligo. Subito dietro metto la Juventus di Allegri che, come organico e monte ingaggi, non teme confronti".
IBRA - "Fino a quando lo abbiamo avuto, siamo stati davanti noi. Ibra è un fuoriclasse e mi auguro che torni il prima possibile perché ha avuto un infortunio non piacevole. Quando si è fatto male, a novembre, per un po’ abbiamo tenuto duro, ma alla lunga ci è mancato. Se avesse giocato sempre, avremmo di sicuro conquistato più punti perché per i difensori non è facile affrontarlo. Quando non c’era, abbiamo dovuto cambiare qualcosa".