Sprofondo Agnelli, dalla SuperLega alle plusvalenze: l'anno nero del presidente e della Juve. Fine di un'era?
L'anno nero della Juventus: problemi in campo e anche fuori. La partita con l'Atalanta è passata in secondo piano a causa delle vicende che hanno riempito le cronache per l’inchiesta della Procura di Torino sulle plusvalenze, ma non bisogna sottovalutare i problemi che la formazione di Max Allegri ha mostrato sul terreno di gioco, la zona Champions si allontana sempre più.
Scrive La Gazzetta dello Sport a tal proposito: "Se sulla panchina bianconera ci fosse stato ancora Pirlo, probabilmente sarebbe già saltato, ma l’onerosissimo contratto pluriennale di Max Allegri impedisce anche solo lo scenario, però non evita i processi".
Anno nero per il presidente Andrea Agnelli, indagato per la questione legata alle plusvalenze. Un termine che circola nel calcio dagli anni 2000, all'epoca delle 7 sorelle, con i club che si scambiavano giocatori a suon di miliardi (di lire). Sono passati circa 20 anni: le plusvalenze per sistemare i bilanci sono rimaste. Ma ci sono plusvalenze e plusvalenze. Una pratica abituale ma alla Juve vengono contestate plusvalenze per 282 milioni in 3 anni. La Juve si sarebbe potuta iscrivere al campionato senza queste plusvalenze? Una domanda centrale per stabilire cosa rischierebbe il club se le accuse fossero dimostrate.
Dalla questione SuperLega, al mancato approdo di Suarez dopo l'esame farsa, passando ai pessimi risultati sul campo e alle vicende extra-campo. Scrive ancora La Gazza: "In molti nel mondo Juve sussurrano che l’era di Andrea Agnelli, artefice di un ciclo di vittorie memorabile, sia ormai agli sgoccioli. Come la carriera del vicepresidente Pavel Nedved, nell’ultimo periodo fonte di più di un imbarazzo".
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