Satriano stupisce l'Inter, il primo tecnico: "Bomber da top club. Istinto killer di Cavani"

Martin Satriano
Martin Satriano / Nicolò Campo/Getty Images
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Nove gol realizzati nelle prime amichevoli con l'Inter e tanta voglia di stupire. Martin Satriano ha attirato l'attenzione durante il precampionato dei nerazzurri e potrebbe restare a sorpresa in nerazzurro per giocarsi le sue possibilità alla corte di Simone Inzaghi. Ma c'è chi in Uruguay non aveva dubbi sulla crescita del bomber uruguaiano come Tabaré Alonso, primo allenatore di Satriano nel Nacional Montevideo. Queste le dichiarazioni ai microfoni di gazzetta.it.

PRIMI PASSI - "Ricordo un ragazzo semplice, serio e generoso cresciuto a pane, calcio e famiglia. Nessun grillo per la testa e un chiodo fisso: sfondare in prima squadra. Da lui non abbiamo avuto mai un problema. Al contrario, ricordo anche un ragazzo con la spiccata capacità di fare gruppo e trascinare i compagni. È cresciuto tantissimo, ma non poteva essere altrimenti accanto ai tanti campioni che ci sono all’Inter. Mi sembra più maturo tatticamente e ovviamente è migliorato anche dal punto fisico. Il piede, invece, è sempre quello, delicato e preciso. Ha tanti pregi perché è anche un ragazzo d’oro. Ma, restando in ambito calcistico, mi sento di dire che è uno di quei giocatori che si esaltano nelle grandi occasioni. Quando il gioco si fa duro e la posta in palio è alta, lui risponde sempre presente. Ricordo che, quando aveva 15 o 16 anni, segnò in cinque “clasicos” consecutivi contro il Penarol, non è da tutti".

Martin Satriano, Franco Vezzoni
Martin Satriano / Jonathan Moscrop/Getty Images

CARATTERISTICHE - "Martin è uno di quei giocatori toccati dalla bacchetta magica. Di attaccanti come lui ce ne sono pochi, Sa fare tutto ed è spinto da una motivazione ferrea. È un bomber atipico che sa fare di tutto, polivalente. Non è il classico numero 9 da area di rigore, uno alla Suarez per intenderci, perché so che all’inizio tanti lo paragonavano a lui. Invece no, ha caratteristiche molto diverse. Martin è più un numero 10, perché ama avere la palla tra i piedi, partecipare alla manovra, arretrare per dialogare con i centrocampisti e spaziare su tutto il fronte offensivo. Ma allo stesso tempo ha anche un fiuto infallibile per il gol. Dominante nel gioco aereo e, allo stesso tempo, dotato di una tecnica fuori dal comune per un ragazzo della sua altezza. È simile a Lautaro Martinez. È un giocatore partecipativo, capace di strappi improvvisi e accelerazioni fulminanti. A me ricorda molto Cavani per l’attitudine al sacrifico e lo stile di gioco, ma ovviamente parliamo di due giocatori fisicamente diversi. Cavani è pura potenza, Satriano è sicuramente più tecnico. Ma davanti alla porta hanno lo stesso istinto killer".

FUTURO - "Il futuro è suo, le potenzialità per diventare un attaccante da top club le ha tutte. Il resto dipenderà dall’ambizione e dalla fiducia nei propri mezzi, ma sotto questo punto di vista non ho dubbi. Ha una forza di volontà e una determinazione di ferro. Può raggiungere qualsiasi obiettivo si prefigga. Se resta? È una domanda a cui solo Inzaghi può rispondere, perché lo vede tutti i giorni. A mio parere, se avesse l’opportunità di giocare anche qualche spezzone di partita di tanto in tanto, gli converrebbe restare. Allenarsi con campioni del calibro di Lukaku e Lautaro Martinez non può che aiutarlo, così come misurarsi in allenamento con difensori di livello mondiale come quelli che ha l’Inter. Ma è giovane, si sta formando e la priorità è giocare. Se all’Inter non ci fosse spazio, meglio andare in prestito in qualche club in grado di dargli fiducia sin da subito".


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