Dumfries: "Non sento la pressione per l'eredità di Hakimi. De Vrij decisivo per il mio trasferimento all'Inter"

Sbarcato all'Inter una decina di giorni fa per 12.5 milioni di euro dal PSV, Denzel Dumfries ha rilasciato una intervista a DAZN parlando del suo trasferimento in nerazzurro e dei suoi obiettivi per questa prima stagione in Serie A.

ESORDIO - "È stato fantastico per me. Allo stadio c'era anche la mia famiglia, erano contenti e orgogliosi del momento. Per me è stato davvero speciale, entrare in campo per la prima volta da giocatore dell'Inter".

RIFERIMENTI - "Un mio punto di riferimento è stato Maicon, è stato davvero un grande giocatore. Zanetti mi ha scritto un messaggio quando sono arrivato, è stato davvero un benvenuto caloroso: gli chiederò come arrivare a giocare così tante partite qui all'Inter come ha fatto lui".

EREDITÀ - "Hakimi ha fatto una stagione incredibile l'anno scorso. Hanno vinto anche lo Scudetto ma non sento nessuna pressione: devo giocare le mie partite e fare il meglio per l'Inter".

DE VRIJ - "Ha avuto un ruolo fondamentale per il mio trasferimento all'Inter, inoltre già conosceva bene Inzaghi dalla Lazio. In realtà avevamo parlato di Inter in Nazionale già due anni fa, mi ha sempre detto che questo era un bel club e che sperava che un giorno ci sarei venuto e ora siamo entrambi felici che finalmente sono arrivato qui: gli sono molto grato, è importante che anche lui sia qui, mi aiuta con la traduzione e sono davvero felice per come mi tratta. Stefan non è solo un difensore centrale ma anche un agente (ride, ndr)".

LA LINGUA - "Sto studiando l'italiano. La prima parola che ha imparato sul campo è uomo che significa che hai un uomo alle spalle. Poi scappa, scivola. I gesti con le mani? Non li uso ma ho visto molti giocatori farlo nella partita con il Genoa".

IL NOME - "Se mi chiamo Denzel per Denzel Washington? Sì esatto, i miei genitori mi hanno chiamato così per lui".

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