Conte-Inter, il retroscena sulla rescissione e la clausola anti-Juve

Antonio Conte
Antonio Conte / Mattia Ozbot/Getty Images
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In casa Inter si attende solo l'annuncio ufficiale di Simone Inzaghi (ha già firmato, ma deve ancora risolvere delle pendenze economiche con la Lazio) come nuovo allenatore al posto di Antonio Conte, con cui è arrivata la rottura e l'accordo per la rescissione consensuale del contratto. Ma nel frattempo emergono altri retroscena sulla situazione che ha portato all'addio con il tecnico che ha riconsegnato lo scudetto ai nerazzurri. Tutto "inutile", visto che poi si è sfilato dal piano di ridimensionamento della rosa campione d'Italia e la cessione di almeno un paio di big della rosa entro il 30 giugno per chiudere il bilancio con un attivo da circa 100 milioni di euro.

Javier Zanetti, Antonio Conte, Gabriele Oriali
Zanetti, Conte e Oriali con la coppa dello scudetto / Jonathan Moscrop/Getty Images

Da parte di Antonio Conte, però, non c'è stata nessuna dimissione, spiega Calciomercato.com, ma una transazione con il club e un accordo da circa 7 milioni di euro (compresi i premi), con una sorta di clausola. Se Conte nei prossimi mesi dovesse sedersi sulla panchina di un'altra squadra italiana non riceverebbe tutta la somma, ma soltanto una parte proporzionata al tempo in cui è rimasto fermo. Una "richiesta" da parte del presidente Zhang nel momento in cui la Juve stava cercando un nuovo allenatore (accordandosi poi con Max Allegri) e vedere quindi un ritorno-beffa di Conte in bianconero.

Se invece Conte dovesse sedersi su un'altra panchina all'estero non ci sarebbe nessun tipo di intoppo (economico). E nelle ultime ore l'entourage del tecnico starebbe "chiacchierando" con diversi top team senza allenatore o che non hanno ancora definito la situazione allenatore: Real Madrid, Paris Saint Germain e Tottenham.


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