Marotta: "Hakimi addio doloroso. Inzaghi è un vincente. Cessioni e Suning? Dico tutto"
L'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta è intervenuto in conferenza stampa per presentare il nuovo allenatore del club interista, Simone Inzaghi. Il dirigente ha risposto ad alcune domande dei giornalisti presenti, presentando così il nuovo tecnico: "Bentornati a San Siro in un luogo che finalmente ritroviamo. Riparte oggi la nuova stagione che sarà comunque difficile. Abbiamo il piacere oggi di presentare il nostro nuovo allenatore Simone Inzaghi ed è motivo di grande orgoglio perché significa che il progetto dell'Inter continua in buone mani, nelle mani di un giovane allenatore che di esperienza ne ha già tanta ed è uno dei più vincenti. È il profilo adatto anche perché impersonifica i valori autentici di questo club: passione, competenza, cultura del lavoro e il rispetto della storia di questo club che è fatto di vittorie e successi".
La situazione finanziaria?
"Siamo in un momento difficile, di post-pandemia, caratterizzato da sofferenze, magari della perdita di persona care, e in contemporanea per gli effetti dei problemi dell'economia globale che ha creato grandi problemi. Di riflesso il mondo del calcio sta cercando un modello di sostenibilità e continuità".
Competitività e bilancio?
"Siamo ormai lontani da quei momenti, dal modello di mecenatismo caro anche a questa città che vedeva i proprietari delle società anteporre il risultato al rispetto del bilancio. Oggi tutto questo è impossibile,il modello deve essere di sostenibilità e continuità.Vogliamo continuare, questi sono gli intenti della società,a ricercare i risultati sportivi, ma rispettando gli equilibri patrimoniali e finanziari del club.Il compito del management, mio, di Ausilio, di Baccin e di Antonello è quello di allestire la squadra quanto più competitiva possibile tenendo conto di tutto questo".
Suning?
"Siamo davanti a uno scenario inquietante e riserverà ancora spiacevoli situazioni. Il mondo del calcio è in difficoltà e serviranno diversi miliardi di euro che dovranno essere messi a disposizione o con aumenti equity o tramite terze entità.La nostra proprietà da quando è proprietaria dell'Inter ha profuso circa 700 milioni di euro per far si che si possa dare solidità e continuità. Oggi la situazione è cambiata con l'economia globale che è in contrazione.È inspiegabile che si possa chiedere alla proprietà nuovi innesti finanziari. Non sempre l'equazione di chi più spende più vince funziona".
L'addio di Hakimi?
"Hakimi era un asset importante, ma sono state fatte scelte dolorose e la sua cessione è stata proprio per far si che si riesca a dare continuità".
Il ritorno del pubblico?
"Un aspetto importante è che possa tornare il nostro pubblico. Giocare senza pubblico è triste. Un antropologo e un sociologo, Moris, scrisse che il gioco del calcio senza pubblico è pari a zero. Per noi è peggio, perché in alcuni momenti c'è stata tristezza e malinconia. Io chiedo al nostro governo di riaprire gli stadi italiani, seguendo gli esempi e i modelli della Premier e della Liga, perché il calcio è un fenomeno sociale, ma credo che i tifosi rappresentino anche un patrimonio per tutte le società" riporta calciomercato.com.
Perdite?
"Il dialogo è la cosa migliore per ottenere dei successi. La lega e anche le società si stanno adoperando per avere un rapporto continuativo con i rappresentanti del governo. Io sono dell'idea che il momento di riaprire gli stadi ci sia e che sarebbe anche una campagna, uno spot importante per la campagna vaccinale, per poter far vedere che chi si vaccina può avere il canale preferenziale per l'accesso agli impianti. Le notizie recenti che abbiamo è che si andrà verso una riapertura, non sappiamo se parziale o totale. I nostri governanti vorrebbero procedere per gradi, macome Inter noi fra stagione 2019/20 e 20/21 abbiamo perso 100 milioni soltanto da introiti da botteghino. Se verranno ancora a mancare queste voci ci saranno altri problemi".
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