Svanberg: "Arnautovic è l'Ibra del Bologna. Mi segue l'Inter? Io e il mio agente non abbiamo parlato con nessuno"

Mattias Svanberg
Mattias Svanberg / CPS Images/Getty Images
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Mattias Svanberg si prepara a sfidare l'Inter. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, il centrocampista del Bologna inquadra la sfida contro i nerazzurri in programma sabato a San Siro commentando anche l'interesse nei suoi confronti: "Mi segue l'Inter? Voci di mercato, io e il mio procuratore non abbiamo parlato con nessuno. Quando fai bene subito emergono accostamenti, ma io sto benissimo qui a Bologna che è come casa. Stiamo trattando il rinnovo del contratto che scadrà nel 2023? Non c'è bisogno e non inizieremo, ho ancora due anni e non ci penso". 

IL MODELLO - "Milinkovic-Savic o Zielinski il mio modello? Entrambi, per ora Zielinski è quello che sto guardando con più attenzione. Quando so che gioca, lo seguo. In alcuni suoi passi vedo alcune mie caratteristiche".

ARNAUTOVIC COME IBRA - "Arnautovic può essere paragonato a Ibrahimovic come carisma? Sì, sai e vedi che è un gran giocatore. Ha la personalità e il carattere di un campione, di chi ha giocato ad alti livelli: può fare anche tante cose da solo, contro il Verona combatteva contro due, da una sua battaglia è nato poi il mio gol. Ci rimbrotta quando sbagliamo? Giusto: quando perde la palla fa di tutto per riprenderla, per vincere. Uno così può parlare, insegnare".

Marko Arnautovic
Marko Arnautovic / Alessandro Sabattini/Getty Images

LA SFIDA ALL'INTER - "Domani in campo sarà una battaglia, dobbiamo crederci da subito. Dovremo difendere come cavalli ed essere spietati, poi il gol arriverà. Abbiamo già vinto due volte a San Siro con l'Inter. Ci è servita la sconfitta in Coppa Italia contro la Ternana, è stata come un elettroshock. Perché capisci che figuraccia hai fatto, perché il giorno dopo non stai bene. Pensare di vincere non è vincere, la mentalità è alla base di tutto. Sento che siamo vicini all'esplosione. Noi giovani siamo praticamente cresciuti insieme da tre anni a questa parte, fra gioie e sconfitte. L'unione ulteriore derivata anche dai tempi della malattia di Sinisa Mihajlovic, la quotidianità al campo. Insomma, siamo un gruppo di amici. Vogliamo la classifica di sinistra, sinistra alta".


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