Pessina: "La parola Scudetto non ci disturba. Vi dico cosa può darci Boga"

Matteo Pessina
Matteo Pessina / Alessandro Sabattini/GettyImages
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Il centrocampista dell'Atalanta Matteo Pessina ha parlato alla Gazzetta dello Sport, raccontando la sua annata con la maglia della Dea e anche con quella della Nazionale. Prima lo Scudetto e l'Atalanta: "Sentir parlare di scudetto non ci disturba. Dal primo giorno, tutti d’accordo nel seguire la linea di Gasperini: ne parleremo, semmai, quando avremo raggiunto il primo posto in classifica e a quel punto lotteremo per difenderlo. Il nostro obiettivo non è mai stato lo scudetto: non possono stravolgere questa realtà né una striscia positiva incredibile, né due frenate".

A Genova eri più arrabbiato per la panchina o per il pari?
"A Genova ero molto più arrabbiato per il pareggio che per la panchina. Dopo un infortunio importante ci metti del tempo per tornare al cento per cento e il mister nel frattempo deve fare delle scelte. Sono rientrato prima del previsto, in partite difficili - Juve, Napoli, Villarreal - e senza i dieci giorni di lavoro specifico che avrei fatto non andando in Nazionale: ma Mancini era in emergenza e non si può dire no a una chiamata dell’Italia, anche se sei al 70%. Comunque ora sto bene: mi sento al 100%".

Matteo Pessina
Matteo Pessina / Ivan Romano/GettyImages

Nazionale?
"Penso ai playoff di marzo per il Mondiale più di giorno, quando sono lucido. E mi sale la voglia di giocarle, quelle partite. Noi italiani, se c’è di mezzo il calcio, siamo così: prima una positività persino eccessiva per l’Europeo, adesso siamo diventati scarsi. Ma sappiano chi siamo, cosa abbiamo fatto e che abbiamo un’ultima chance per qualificarsi: è quello che ci scriviamo sul nostro gruppo whatsapp, ripostando foto e video di quel trionfo. Non mi è mai venuto il dubbio che si possa essere rotto qualcosa, perché gli italiani tirano fuori anche grande spirito di rivalsa, se sentono troppa negatività. E perché Mancini ci trasmette tranquillità e fiducia". 

Ti infastidirebbe trovare Joao Pedro e magari Luiz Felipe a Coverciano?
"Ci ho già trovato un compagno di squadra, Toloi...Se puoi essere naturalizzato, qualcosa di italiano ce l’hai dentro. E chi lo è diventato, ha dimostrato di dare tutto per questa maglia".

Cosa può dare Boga all'Atalanta?
"Boga è arrivato a essere il miglior dribblatore del campionato, se non sbaglio: avere uno che salta l’uomo e crea superiorità mette in condizione tutti di ricevere la palla in un certo modo ed essere più incisivi, soprattutto al limite dell’area avversaria e in fase realizzativa. Se c’è uno che fa dribblando, per allentare la pressione, quello che tutti cerchiamo di fare con i passaggi, è per forza un valore aggiunto".


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