Troppa Inter per il Milan: i nerazzurri vincono 3-0 e si aggiudicano la Supercoppa
Un'Inter incontenibile travolge 3-0 il Milan e si aggiudica la settima Supercoppa Italiana della sua storia. Nel deserto di Riyadh ci pensano Dimarco, Džeko e Lautaro Martinez a regalare ai tifosi nerazzurri una notte che difficilmente dimenticheranno.
Per i rossoneri continua il periodo di crisi inaugurato dall'inattesa eliminazione agli ottavi di Coppa Italia e dal pareggio sofferto in campionato sul campo del Lecce. La squadra di Simone Inzaghi invece si aggiudica il primo trofeo del 2023 e riceve un'iniezione di fiducia per affrontare al meglio il prosieguo di stagione.
Il clima pre-partita - di Alessandro Eremiti
Niente sold out per il Derby della Madonnina nel cuore del deserto. Forse sarà il freddo o semplicemente il fatto che Milan-Inter, la seconda finale di Supercoppa in scena al King Fahd International Stadium nel giro di pochi giorni, per la gente del posto è solo l’antipasto della “sfida del secolo”, che domani vedrà esordire Cristiano Ronaldo in amichevole contro il PSG di Messi.
Girando per Riyadh alla vigilia della gara, sembrava che nessuno sapesse della partita. “Chi gioca?“, ha chiesto il tassista che mi accompagnava Maskam Fort, il cuore di Riyadh che con i suoi piccoli caffè, il souq (mercato tradizionale) e i tappeti in terra sembra resistere al tempo e ai grattacieli, destinati a stravolgere ancor di più la skyline della capitale saudita nel corso dei prossimi anni.
“Nella nostra Vision 2030, il programma di modernizzazione e diversificazione economica del Paese, il calcio e lo sport hanno un ruolo cruciale e l’arrivo di Cristiano Ronaldo nel nostro Paese ne è la testimonianza”, ricorda il Ministro dello Sport del Regno intervenuto in sala stampa alla vigilia della gara dopo Stefano Pioli e Simone Inzaghi.
La realtà del nostro viaggio allo Stadio che ospita le gare della Nazionale però, ci mette di fronte alle tradizioni: un piazzale semi deserto e un cartello che indica direzioni separate per uomini e donne.
La chiave tattica di Milan-Inter
Stefano Pioli sceglie Messias al posto di Saelemaekers sulla sinistra e punta sull'esperienza di Kjaer al centro della difesa. Simone Inzaghi lascia invece fuori a sorpresa Dumfries per schierare un esterno più conservativo come Darmian. Nel centrocampo nerazzurro torna Barella, mentre in quello rossonero c'è di nuovo Tonali.
Sin dalle prime battute di gioco è chiaro che le due squadre viaggiano su binari diversi. L'Inter infatti parte in quarta e mette in difficoltà i cugini con un pressing asfissiante in mezzo al campo. Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan sono in superiorità numerica rispetto ai soli Tonali e Bennacer. All'atteggiamento iper-offensivo dei nerazzurri si aggiungono poi gli errori in impostazione dei ragazzi di Pioli che regalano spesso il pallone agli avversari.
Il primo gol confezionato dai detentori della Coppa Italia nasce da un'azione da manuale del calcio: Darmian serve al centro Dzeko che di prima lancia nello spazio Barella. Il 23 nerazzurro, in posizione limite ma la sua posizione sarà giudicata regolare dal fuorigioco semiautomatico, gira subito il pallone sul secondo palo, nella zona-Dimarco che da ottima posizione non può sbagliare. Il 2-0 di Dzeko è invece un gioiello come giocata individuale: il Cigno di Sarajevo riceve un filtrante da Bastoni e, anziché tentare il cross, rientra sul destro vanificando l'intervento di Tonali, dopodiché calcia sul secondo palo trovando un angolo imprendibile per Tatarusanu.
Nella ripresa il Milan entra con un altro piglio in campo. Come sempre i rossoneri sviluppano il proprio gioco sulla catena di sinistra, dove Leao prova sempre a puntare l'uomo quando riceve il pallone. Con il passare dei minuti, Pioli inserisce Origi passando a un attacco con due punte di peso, ma la ricerca ossessiva del gol fa sì che la retroguardia dei campioni d'Italia si distragga. Sul lancio di Skriniar infatti Tomori dorme goffamente permettendo a Lautaro di sgusciargli via e di segnare la rete che chiude la partita.
L'episodio della partita
Se il gol di Džeko è frutto di una grande giocata individuale e quello di Lautaro nasce dall'errore di Tomori, la rete di Dimarco è invece confezionata in seguito a un'azione da Manuale del Calcio. È tutto perfetto: nelle giocate, nei movimenti e nelle tempistiche; bisogna apprezzare sia il lancio in profondità di Džeko sia il passaggio di prima di Barella ma anche la conclusione di Dimarco è degna di nota.
Il migliore in campo - Edin Džeko, voto: 8
A inizio stagione tutti lo consideravano troppo vecchio ma la classe non ha età e che quando si gioca con passione si può ancora fare la differenza. Edin Džeko aveva una gran voglia di vincere un altro titolo in nerazzurro e nella notte di Riyadh ci regala l'ennesima perla della sua carriera stratosferica. Su quel lancio di Bastoni, infatti, gran parte degli attaccanti avrebbe cercato il cross in area. Il Cigno di Sarajevo invece rientra con il sinistro e, dopo aver mandato al bar Tonali, si mette il pallone sul destro per battere Tatarusanu. Prestazione sontuosa del bosniaco.
Il tabellino di Milan-Inter
MILAN (4-2-3-1): Tătăruşanu; Calabria (80' Dest), Kjær (65' Kalulu), Tomori, Hernández; Tonali, Bennacer; Messias (65' Origi), Díaz (65' De Ketelaere), Leão; Giroud (80' Rebic). Allenatore: Pioli.
INTER (3-5-2): Onana; Škriniar, Acerbi, Bastoni (85' de Vrij); Darmian, Barella (71' Gagliardini), Çalhanoğlu (85' Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (63' Gosens); Džeko (71' Correa), Martínez. Allenatore: Inzaghi.
ARBITRO: Maresca.
RETI: Dimarco (10'), Džeko (21'), Lautaro Martinez (78')
AMMONIZIONI: Barella (33'), Calhanoglu (72'), Theo Hernandez (77'), Lautaro Martinez (79'), Tonali (85').