Tra alti e bassi, tra gioie e delusioni, il 30 maggio è l'anniversario del Cagliari

Alessandro Sabattini/GettyImages
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"Oggi non è il compleanno che avremmo voluto festeggiare, ma questa resta una data storica: quel 30 maggio 1920 veniva fondato un Club chiamato a rappresentare un’intera Isola; una squadra con migliaia di tifosi sparsi in tutto il mondo, uniti dalla passione, dal rosso e dal blu, dai quattro mori.

Rialzarsi con orgoglio per ritornare a essere protagonisti. Nella buona e nella cattiva sorte, il Cagliari prima di tutto: auguri, Casteddu".

Con queste parole sui profili social della squadra sarda, si apre la giornata di ricorrenza al suo 102° compleanno. È un anniversario caratterizzato dalla delusione e dall'amarezza di essere retrocessi, ma non si può dimenticare la storia del Cagliari Calcio. Una storia fatta di amore e difficoltà. Una storia che parla per un'isola e di un'isola, delle persone che fanno parte della Sardegna, caratterizzate da testardaggine e tanto cuore.

102 anni caratterizzati anche da rovinose cadute, ma non solo: secondo posto nel 1969, l'unico Scudetto nel 1970, le semifinali di Coppa UEFA nel 1994, le insperate salvezze nel 1965, 1991, 2008 e 2021, senza dimenticare il doppio salto dalla C alla A di fine anni ’80.

Diversi campioni sono passati da Cagliari, campioni che tutt'ora vengono ricordati con ammirazione e nostalgia. Da Gigi Riva, oggi ancora miglior marcatore della storia della Nazionale, a Francescoli, Herrera, Fonseca. Per poi passare a Gianfranco Zola, il fuoriclasse di Oliena emigrato in Inghilterra e tornato per spingere la sua squadra del cuore di nuovo in Serie A. Per poi arrivare al nome un po' più moderno di Daniele Conti, leader in campo e fuori, primatista di presenze.


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