Totti: "Fui costretto a lasciare la Roma. I campioni? Stanno sparendo"

Francesco Totti
Francesco Totti / FILIPPO MONTEFORTE/Getty Images
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Francesco Totti è tornato a parlare in un'intervista al Corriere della Sera, in uscita venerdì 12 marzo. Ma nell'anticipazione di oggi l'ex bandiera e capitano della Roma ha raccontato anche le sensazioni del suo addio al calcio e alla squadra della sua vita.

Francesco Totti
Il giorno dell'addio di Totti / Paolo Bruno/Getty Images

Sull'addio alla Roma Totti ha spiegato: "Trigoria è quasi la mia prima casa. L’addio? Sapevo che prima o poi avrei dovuto smettere. Bisogna essere realisti. A 40 anni è pure difficile arrivare e continuare a giocare al livello giusto - si legge su Calciomercato.com -. Però nel mio caso sono stato costretto. Una soluzione si poteva trovare, insieme. Avrei voluto smettere in un altro momento. Avrei voluto essere io a prendere la decisione".

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Totti e Poulsen nel 2004 / ARIS MESSINIS/Getty Images

Ma c’è qualcosa che il campione ha sbagliato sul campo, qualcosa che si rimprovera?
"Il calcio a Balotelli e lo sputo a Poulsen. Sono state le cose più brutte che potessi fare, cose non da me. Tuttora non riesco a capire come possa aver compiuto gesti simili".

Sul calcio moderno: "Sono successe tante cose: prima l’arrivo dei social che ha fatto sbarellare e rendere più individualisti i giocatori, poi questa anomalia di un campionato col Covid e senza pubblico. Ma il problema è più di fondo, stanno sparendo i campioni. Ci sono meno campioni e più giocatori costruiti".


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