La top-11 all time dei quarti di Champions League

Il pallone della champions
Il pallone della champions / Soccrates Images/Getty Images
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Di scena tra stasera e domani il ritorno dei quarti di Champions League, con tante squadre ricche di campioni e ben 29 Champions League complessive. Questa sera scendono in campo Chelsea-Porto e PSG-Bayern Monaco, mentre domani sera Liverpool-Real Madrid e Borussia Dortmund-Manchester City.

Di seguito la top 11 all time dei campioni che hanno fatto la storia di queste squadre (e della Champions League in generale). Una top 11 schierata in un modulo 4-3-3 ricca di campioni leggendari, che ogni bambino ha sognato di emulare almeno una volta nella vita.

1. Iker Casillas (Real Madrid/Porto)

Iker Casillas
Casillas con i trofei vinti con il Real / Denis Doyle/Getty Images

Basterebbe questa foto per spiegare quanto Iker Casillas abbia vinto e quanto sia stato importante per il Real Madrid. A questi trofei si aggiungono anche il Mondiale 2010 ed EURO 2008 e 2012. Cresciuto nel Real Madrid, ne diventa titolare nel lontano 1999, all'età di 18 anni. Da allora 510 presenze fino al 2015, quando dopo alcuni anni passati tra campo e panchina si trasferisce al Porto, dove chiuderà la carriera nello scorso agosto. Oltre ad essere uno dei calciatori più titolati della storia, è anche uno dei pochi ad aver giocato oltre 1000 partite in carriera, ben 1119 partite totali, una leggenda.

2. Philipp Lahm (Bayern Monaco)

Philipp Lahm, Julian Lahm
Lahm alla sua ultima partita con il Bayern / Boris Streubel/Getty Images

Storico capitano del Bayern Monaco, una carriera lunghissima con in Baviera e tanti trofei. Capace di giocare su entrambi i lati della difesa, impiegato anche da mediano negli ultimi anni di carriera, Philipp Lahm ha vinto tutto con il suo Bayern ed è diventato anche campione del mondo nel 2014, sempre da capitano. 652 presenze e 22 reti nella sua lunghissima carriera, terminata nel 2017 e chiusa con la conquista della Bundesliga, 113 presenze e 5 gol con la maglia della nazionale tedesca.

3. Fernando Hierro (Real Madrid)

Fernando Hierro
Fernando Hierro / Stu Forster/Getty Images

Leggenda del Real Madrid, dove trascorse ben 14 anni, Fernando Hierro ha scritto pagine di storia importanti nei Blancos. Ovviamente con il suo club ha vinto tutto ciò che poteva vincere, divenendo anche capitano e da centrocampista prima e da difensore poi ha segnato la bellezza di 128 reti in 602 presenze. Oggi Hierro è un dirigente sportivo, fino al 2018 era in carica con la nazionale spagnola, ha in seguito rassegnato le dimissioni.

4. John Terry (Chelsea)

John Terry
Terry alla sua ultima partita con il Chelsea / Michael Regan/Getty Images

Se a Stamford Bridge pronunciate il nome di John Terry, a qualcuno scenderà sicuramente più di qualche lacrima. Lo storico capitano dei blues pur dimostrandosi spesso sopra le righe fuori dal campo, nel rettangolo di gioco è uno dei migliori di sempre nel suo ruolo. Cresciuto tra West Ham e Chelsea, con questi ultimi gioca quasi tutta la sua carriera, salvo l'ultimo anno all'Aston Villa, dove tutt'ora ricopre il ruolo di assistente tecnico. Con il suo Chelsea ha anche vinto la Champions oltre ai successi nazionali, ma non giocò la finale a causa di una squalifica. 717 partite con la maglia del Chelsea e 68 reti, dimostrando come oltre ad essere un roccioso difensore fosse anche bravo in zona gol.

5. Roberto Carlos (Real Madrid)

Roberto Carlos
Roberto Carlos / Etsuo Hara/Getty Images

Probabilmente uno dei terzini più forti della storia, il suo nome è già leggenda. Un vero e proprio motorino sulla fascia sinistra e una forza nelle gambe clamorosa, basti pensare all'ormai celebre gol su punizione contro la Francia nel 1998. Dopo una sfortunata parentesi all'Inter, si trasferì al Real dove divenne uno degli uomini chiave dei Galacticos. 527 presenze e 69 reti con il Real, anche lui uno degli uomini con oltre 1000 presenze: tra club e nazionale sono ben 1100. I gol? 128, a testimonianza di come fosse un terzino a tutto campo. E ovviamente nel suo palmarès c'è praticamente tutto, sia con i club che con la nazionale brasiliana.

6. Claude Makelele (Real Madrid/Chelsea/Paris Saint-Germain)

Claude Makelele
Makelele con la maglia del Chelsea / Etsuo Hara/Getty Images

Motore pulsante del Real dei Galacticos, fu uno dei più sottovalutati di quella squadra, non si fece troppi problemi a spedirlo via il presidente Florentino Perez, trovando il disappunto di molti suoi compagni, tutti ben consapevoli di quanto Makelele fosse importante per l'equilibrio di quel centrocampo. In carriera ha vinto tutto a livello di club, dopo i tre anni passati nel Real dal 2000 al 2003 passerà al Chelsea, dove trascorrerà cinque anni prima di approdare al PSG e terminare lì la sua carriera, nel 2011. 851 presenze e 28 reti in carriera, a testimonianza di come sia stato uno dei mediani più forti della storia. Oggi fa l'allenatore, dopo diverse esperienze è un assistente tecnico nel Chelsea.

7. Lothar Matthaus (Bayern Monaco)

Lothar Matthaus
Lothar Matthaus / Alex Livesey/Getty Images

Calciatore che ha fatto la storia della nazionale tedesca e del Bayern Monaco, vanta anche una parentesi italiana con la maglia dell'Inter, dove trascorse quattro anni prima di tornare al Bayern. Regista di centrocampo, capace di dare equilibrio e dinamismo alle sue squadre, Matthaus ha anche ricoperto il ruolo di libero per un certo periodo della sua carriera. Gli manca proprio la Champions tra tutte le coppe vinte, è stato capitano della Germania sia quando giocava nella Ovest che nella Germania riunificata, vincendo con la prima EURO 1980, con la seconda il Mondiale 1990. Vinse anche il Pallone d'Oro quell'anno. Le sue presenze complessive ammontano a 932, le reti a 227. Oggi allenatore, è stato nominato dalla UEFA come ambasciatore di EURO 2020.

8. Steven Gerrard (Liverpool)

Steven Gerrard's final match at Anfield
Steven Gerrard nella sua ultima partita ad Anfield / Tom Jenkins/Getty Images

Leggenda contemporanea del Liverpool, Steven Gerrard è uno dei migliori centrocampisti della storia inglese, nonché membro dell'Ordine dell'Impero Britannico. Una lunghissima carriera trascorsa ad Anfield, vincitore della storica Champions League 2005 (segnò anche una rete nella finale), dove non riuscì però a vincere il campionato (vincendo tutte le altre coppe però). Lascerà i Reds nel 2015 dopo 710 presenze e 186 reti per giocare un anno in MLS con i L.A. Galaxy, per poi chiudere la carriera. Oggi è allenatore dei Rangers, che sotto la guida di Gerrard sono tornati a livelli nobili in Scozia: dopo due secondi posti consecutivi, quest'anno hanno vinto il campionato con 6 giornate di anticipo.

9. Ronaldo Nazario (Real Madrid)

Ronaldo
Ronaldo ai tempi del Real / Denis Doyle/Getty Images

Non ha bisogno di presentazioni ''Il Fenomeno'' è uno dei numeri 9 più forti della storia, se non il più forte. Nonostante una carriera condizionata da infortuni, ha un palmarès ricchissimo sia a livello di club che di nazionale, 414 gol in 616 presenze tra club e nazionale, chiunque nel mondo conosce il suo nome. Per fare un esempio della sua grandezza ha giocato sia in Barcellona che Real Madrid, ma nessuno dei tifosi di entrambe riesce ad odiarlo, stessa cosa accaduta a Milano, prima sponda Inter, poi sponda Milan. Oggi Il Fenomeno è presidente del Real Valladolid, club spagnolo che milita in Liga.

10. Gerd Muller (Bayern Monaco)

FOOTBALL-WORLD CUP-GERMANY
Gerd Muller ai Mondiali 1974 / -/Getty Images

Miglior realizzatore di sempre del Bayern Monaco, vincitore di tutto sia con il Bayern che con la Germania Ovest, Pallone d'Oro 1970. Tra club e nazionale ha segnato 730 gol in 788 presenze, una media di quasi un gol a partita che testimonia come sia uno dei migliori della storia calcistica. Oggi purtroppo dopo diversi problemi legati all'alcolismo soffre di alzheimer, ed è quindi ricoverato in un centro specializzato.

11. Fernando Torres (Liverpool/Chelsea)

Chelsea's Spanish forward Fernando Torre
L'esultanza di Fernando Torres per il gol in semifinale di Champions / ADRIAN DENNIS/Getty Images

Uno dei più forti attaccanti della storia contemporanea, ha scritto pagine di storia ovunque abbia giocato, oltre ad essere un calciatore capace di vincere davvero tutto sia a a livello di club che con la nazionale spagnola. Dopo gli esordi all'Atletico Madrid (dove ha giocato anche gli ultimi anni prima di terminare la carriera in Giappone) passa al Liverpool dove segna caterve di gol e batte diversi record. Passa nel 2011 ai rivali del Chelsea, con cui vince Champions ed Europa League segnando un gol decisivo nella semifinale di Champions 2012 contro il Barcellona. 301 reti in 879 presenze, ha chiuso la carriera nel 2019.


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