La top 11 della 29ª giornata di Serie A
La sosta logora...chi stava già soffrendo. Il campionato è ripartito all'insegna dei valori lasciati prima della pausa per le Nazionali. Inter inarrestabile, Napoli e Atalanta toniche, Milan in riserva e Juventus confusa. Le due squadre nerazzurre e quella di Gattuso sono le formazioni più in forma del campionato, chi a livello di gioco e risultati, chi per gli schiaccianti numeri che avvicinano lo scudetto.
La classifica ne esce ancora più corta, ma tutto può già essere smentito mercoledì dopo i recuperi tra Inter e Sassuolo e tra Juventus e Napoli, di fronte per mettere la parola fine a sette mesi di ricorsi e polemiche e disputare una partita che nessuno all'epoca avrebbe mai potuto immaginare come spareggio per la zona Champions. Il tutto mentre il campionato, e Roberto Mancini, scoprono protagonisti più o meno nuovi, ma ripartiti di slancio e pronti a diventare fattori per il volatone finale.
1. Salvatore Sirigu (Torino)
Incassa un altro gol tra le gambe, non il top per un portiere, ma quello che sembrava essere il primo segnale di un pomeriggio da incubo sarà invece l’unica macchia di una gara in cui l’estremo difensore sardo ha recuperato gli splendori delle prime annate in granata. Si oppone con istinto e bravura a Morata e due volte a Ronaldo, rendendosi autore in particolare di una vera prodezza nella ripresa su un colpo di testa del portoghese, poi si allunga quanto basta per spingere sul palo la staffilata in extremis di Bentancur. E pensare che era anche in dubbio alla vigilia dopo non aver giocato in Nazionale.
2. Nahuel Molina (Udinese)
L'unica Nazionale ad averlo accolto, per il momento, è l’Under 17 dell’Argentina, ma il ragazzo sembra avere tutte le carte in regola per ambire alla prima squadra della Seleccion. L’Atalanta schierata a quattro concede meno occasioni, ma si scopre sulle fasce, così il trattore bianconero classe ’98 non si fa pregare confermando la bontà dell’acquisto dei friulani. Due assist e una spinta continua per un’altra prestazione di spessore da quinto di centrocampo, lui che nasce esterno basso. Dopo meno di una stagione in A per i Pozzo non sarà facile trattenerlo a fine campionato…
3. Giovanni Di Lorenzo (Napoli)
Il primo gol di sinistro in Serie A è sicuramente favorito dalla marcatura troppo molle di difensori e centrocampisti del Crotone, ma vale tanto per la classifica della squadra e anche per la corsa dell’esterno toscano ad un posto agli Europei. Mancini non lo vede come titolare, ma un giocatore in possesso della sua corsa e della sua tecnica, come evidenziato dall’assist per il gol di Insigne, può servire davvero ad una Nazionale portata ad attaccare. In palla dal primo all’ultimo minuto, sembra aver scaldato il motore in vista della Juventus…
4. Rolando Mandragora (Torino)
Se il Torino si salverà, oltre che alla svolta caratteriale impressa da Davide Nicola il merito sarà del super impatto degli acquisti di gennaio. Antonio Sanabria segna, mentre il metronomo napoletano era il giocatore che mancava in mezzo al campo. Contro quella Juventus che lo ha scoperto, ma poi lasciato andare troppo facilmente, l’ex Udinese disputa un’altra prova di qualità e sostanza, ispirando il primo gol e facendo sempre sentire la propria presenza in costruzione e in interdizione. E pensare che a Pirlo manca proprio un giocatore con queste caratteristiche…
5. Omar Colley (Sampdoria)
Ranieri ha l’imbarazzo della scelta nel reparto, così se a star fuori è un giocatore come Yoshida ci sarà un motivo e la prestazione del gambiano a San Siro ne è la prova. Il centrale distratto e pasticcione dei primi tempi blucerchiati ha ormai lasciato spazio a un vero e proprio baluardo. Contro il Milan il colpo alla testa subito nel primo tempo diventa il simbolo della sua prestazione da highlander: il passaggio a vuoto di qualche minuto dopo, con il fallo che gli costa il giallo e una punizione dal limite, sarà l’unico errore di una gara in cui scherma tutto e in cui mixa cuore, puntualità e precisione fino alla fine nonostante la stanchezza per gli impegni con la Nazionale.
6. Alessandro Bastoni (Inter)
Il ragazzo sta facendo esperienza sul campo e del resto è così che si diventa campioni. Tra i peggiori contro il Torino, anche sul piano tecnico, non del tutto convincente in Nazionale, a Bologna l’ex Atalanta e Parma si riscatta ampiamente disputando una partita di spessore. L’assist per Lukaku sublima il gioco di Conte, che gli ha dato fiducia quasi un anno fa di questi tempi e che ha oggi tra le mani un giocatore sempre più in grado di abbinare concentrazione e applicazione difensiva ai notevoli mezzi fisici di cui dispone.
7. Daniele Verde (Spezia)
L’Olimpico è il suo stadio, anche se continua a segnarci gol inutili. Dopo quello alla sua Roma che non bastò per evitare una beffarda sconfitta, la storia si ripete nel derby personale contro la Lazio dove l’ex Frosinone entra in campo a venti dalla fine inventandosi una rovesciata che entra di diritto tra le cinque marcature più belle del campionato. Coraggio, tecnica e coordinazione per mettere in difficoltà Italiano che, dopo avergli dato fiducia da titolare in tre delle cinque partite della striscia negativa della squadra, lo aveva accantonato nelle ultime due gare.
8. Antonin Barak (Hellas Verona)
Altro che squadra appagata. Juric aveva invocato il ritorno alla vittoria dopo tre sconfitte consecutive e la squadra risponde presente pur contro un avversario con motivazioni di classifica ben superiori. L’Hellas sa soffrire, ma poi sfrutta le qualità del proprio gioco oltre ai limiti del Cagliari. A sbloccare il risultato è una staffilata del centrocampista ceco, che con 7 reti eguaglia il proprio primato di marcature in un campionato, stabilito con l’Udinese nella stagione del debutto. La trequarti è il suo regno, le incursioni la sua specialità. Juric ha restituito una potenziale stella al campionato.
9. Luis Muriel (Atalanta)
Eguagliato il bottino di gol dello scorso campionato, 18, il margine per sfondare quota 20 è ampio considerando che non ci saranno più impegni extra-Serie A, Coppa Italia a parte. Il rei dei subentri sembra potersi ritagliare un posto da titolare per il finale di stagione, dove in effetti conterà la condizione. Il colombiano è fresco come una rosa e segna con una facilità disarmante, che si tratti di reti spettacolari o di graffi da uomo d’area quale Luis sembra essersi riscoperto. E meno male (per Ronaldo e Lukaku…) che ha giocato solo un tempo… La Dea concede qualcosa di troppo dietro, ma vede il secondo posto
10. Ruslan Malinovskyi (Atalanta)
Gasperini sceglie la difesa a quattro per la seconda partita consecutiva e se Gosens pare soffrirne, per l’ucraino al contrario sembra scattata la molla perché da trequartista unico ha più campo per far risaltare la propria tecnica ed evidenziare la propria visione di gioco. L’asse con Muriel è da top club, due assist da fuoriclasse mandano fuori giri la difesa dell’Udinese. Sono sei i passaggi vincenti della stagione, ora deve segnare di più. Ma è in forma e può essere l’asso della Dea nella volata Champions.
11. Lorenzo Insigne (Napoli)
Gol numero 8 e assist numero 3 nel 2021 per il capitano azzurro, che torna subito sintonizzato con le esigenze della propria squadra dopo la parentesi in Nazionale, che lo ha comunque visto tra i meno impiegati. Bucare la peggior difesa del campionato (e non solo…) non è certo un compito improbo per uno come lui. Ragguardevole invece l’assist al volo per il raddoppio di Osimhen. Nel secondo tempo fa accademia, ma osserva inquieto le distrazioni difensive dei suoi.
12. Allenatore: Roberto De Zerbi (Sassuolo)
Dopo il disastro contro il Torino e il rinvio della gara contro l’Inter aveva accumulato parecchia rabbia in corpo. Contro la Roma la squadra si sfoga nel modo migliore, confermando la propria competitività contro avversari che non si chiudono e in contesti in cui c’è poco da perdere. Con più di una mezza dozzina di assenti i neroverdi conservano una traccia ben riconoscibile anche nel primo tempo di sofferenza e questa volta pagano anche le sue scelte, compresa quella più inattesa, dare a Raspadori la fascia di capitano. Il ragazzino reduce dalle magie con l’Under è il migliore in campo e il punto del 2-2 su assist del 2002 Oddei è un bello spot per la società.
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