Tonali: "Bandiera del Milan? Non è facile. Io all'Inter? Non sapevo niente"

Sandro Tonali
Sandro Tonali / Marco Luzzani/GettyImages
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Intervista al Corriere dello Sport per Sandro Tonali, centrocampista del Milan. Il calciatore classe 2000 riscattato dai rossoneri nonostante una prima annata infelice, ora si è preso il Milan. E ha parlato così in vista del derby in programma domani a San Siro: “Noi a +7? Dopo il rendimento che l’Inter ha avuto la scorsa stagione, credo che nessuno lo avrebbe immaginato. Noi siamo partiti con lo stesso ritmo del 2020-21 perché siamo una squadra ben definita grazie al lavoro di Pioli: abbiamo fatto quello che dovevamo, proseguendo sulla nostra strada. I punti degli altri in questo momento non ci interessano”. 

Voto di inizio stagione?
Bisogna fare una differenza tra il campionato e la Champions perché i risultati finora sono molto diversi. Premesso che 10 ora non lo darei mai, ma che spero di darlo a fine anno quando... sapremo qualcosa in più (si riferisce alla vittoria dello scudetto, ndr), direi che il Milan è stato da 9. Stiamo giocando e dimostrando di essere una squadra vera in tutte le partite e questo ti dà forza”.

Differenza con la Champions?
Non ce la spieghiamo neppure noi. Credo che siano due competizioni completamente differenti: dal calcio che si gioca al modo di interpretare le gare passando per gli avversari. In Europa le prestazioni ci sono state, ma i punti non sono arrivati per una serie di motivi tra i quali piccoli particolari, situazioni sfavorevoli e decisioni arbitrali dubbie”. 

Milan favorito per lo Scudetto?
No. Il campionato è lunghissimo ed è difficile dire adesso chi è il favorito. Noi siamo partiti forte come l’anno scorso e vogliamo continuare così fino alla fine. Ciò premesso, qualsiasi giocatore del Milan crede che si possa vincere lo scudetto. Nelle prime undici giornate abbiamo dimostrato di essere una grande squadra e di poter stare lassù. Puntiamo a rimanerci”.

Tatuaggio per lo Scudetto?
"I miei tatuaggi sono per i componenti della mia famiglia e per il mio cane. Sono legato a tutti quelli che ho fatto. Non vedo il motivo di non tatuarmi qualcosa a cui sarò legato per sempre”. 

Scontri diretti?
Noi siamo il Milan e il Milan nella sua storia ha sempre vinto le partite fondamentali, quelle cambiano il corso del campionato. Le gare più complicate sono quelle con le formazioni dell’altra parte della classifica, come successo a noi in casa con il Venezia, mentre gli scontri diretti si preparano da soli. E se vinci quelli, capisci che puoi vincere sempre”.

Il gol all'Atalanta?
E’ stato bello perché se giochi nel Brescia capisci come i tifosi vivono questa partita. Sentivo quell’incontro in maniera forte e vedere entrare la palla mi ha fatto un certo effetto. E’ stato uno dei gol più importanti della mia carriera”. 

Sandro Tonali
Sandro Tonali / Marco Luzzani/GettyImages

Differenze con l'anno scorso?
Difficile rispondere. A volte ci sono degli scatti che la testa ti fa fare senza che tu te ne accorga. Forse essere stato acquistato dal Milan mi ha tranquillizzato, ma ci sono stati anche altri particolari che mi hanno dato una mano. La famiglia? Sì perché i miei ci sono sempre nei momenti in cui ho bisogno. Sono molto affezionato a tutti perché, insieme alla mia ragazza e ai miei amici, siamo un gruppo unitissimo più che una famiglia”.

Meriti di Pioli?
Parecchi. Lo scorso anno ha capito le mie difficoltà e mi ha messo sempre nelle migliori condizioni per esprimermi. Lo stesso con i miei compagni. Il mister è una grande persona che cerca di aiutarti anche fuori dal campo e questo è fondamentale. Assumere un mental coach? No, non ne ho bisogno. Se necessario lo farò in futuro”.

Ibrahimovic?
Ibra ti dà sempre una spinta in più, anche se non ne hai bisogno, e ti fa fare il salto di qualità. Con lui un aiuto c’è in ogni momento: in allenamento, nello spogliatoio, in partita e anche... da casa. Ha esperienza e leadership. All’inizio quando lo vedevo nello spogliatoio ero in soggezione, ma poi ho distinto il Tonali tifoso dal Tonali giocatore. E’ bello averlo come amico e compagno. Lui uomo derby? Lui è l’uomo chiave di tutto, non solo del derby. Quando si accende cambia il match”. 

L'Inter?
"Inter è una bella squadra e lo sta dimostrando anche quest’anno. Noi però siamo il Milan e non ci fermiamo di fronte a nessuno. Barella? Siamo stati insieme in Nazionale ed è un amico oltre che un grande giocatore. In azzurro mi ha aiutato e lo ammiro per la voglia che mette in ogni incontro. Scambiare la maglia con lui? Io colleziono maglie del Milan, non degli avversari, e ne ho tante, soprattutto del 2007, alle quali sono legato. Magari domenica la chiederò... a Ibra”.

Possibilità di andare all'Inter?
Sono particolari che anche io non conosco. Mi ero staccato da tutto e non sapevo niente. Ora sono dove sognavo di essere”. 

Un'offerta dall'estero?
Non credo che nella mia testa cambierebbe qualcosa rispetto alla scelta che ho fatto quasi un anno e mezzo fa. So cosa ho passato per indossare questa maglia e farei un errore a lasciarla. Diventare una bandiera? E’ il sogno di ogni giocatore-tifoso del Milan, ma non è facile. Per riuscirci devi essere un grande ovunque: in campo, a Milanello, negli spogliatoi, a casa…”.


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