Tomori: "Spero di festeggiare lo Scudetto. Maldini? Voglio impressionarlo"

Fikayo Tomori
Fikayo Tomori / Francesco Pecoraro/GettyImages
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Anche quest'anno Fikayo Tomori si è confermato uno dei migliori centrali della Serie A e se il Milan si ritrova primo in classifica a pochi passi dallo Scudetto, il merito è anche della solidità che ha garantito al reparto difensivo. L'inglese ha concesso una lunga intervista al quotidiano britannico The Guardian, in cui ha espresso la sua opinione sul suo ambientamento in Italia e sulla lotta per il titolo. Ecco le sue dichiarazioni (fonte: calciomercato.com)

Su Paolo Maldini:
"Maldini è il miglior difensore di sempre. L'altro giorno ci stava parlando della velocità della palla che passa dietro e di come lavorare sulla nostra posizione del corpo. Come difensore, vuoi essere sicuro di impressionarlo".

Sulla sua nazionale:
"In Inghilterra ci sono tanti giocatori di talento nella mia posizione e c'è una quantità limitata di posti disponibili in nazionale. Devo assicurarmi di giocare ad alto livello. E poi quando vengo chiamato in causa, assicurarmi di essere pronto. Devo concentrarmi prima di tutto su quello che sto facendo qui al Milan".

Sulle italiane in Champions:
"Penso che ci siano dei cicli nel calcio. Prima c'era il Real Madrid, poi il Barcellona, poi il Bayern Monaco, poi le squadre inglesi. Non credo che ci sia una correlazione specifica tra il calcio italiano e il non fare bene in Champions League. Per molti giocatori di noi è stata la prima esperienza in Champions e non abbiamo avuto un girone facile".

Fikayo Tomori
Fikayo Tomori / Nicolò Campo/GettyImages

Sullo Scudetto:
"Siamo in una buona posizione, ma stiamo affrontando la stagione partita dopo partita. Speriamo alla fine di avere qualcosa da festeggiare. Sicuramente i miei genitori non sono stati così duri come la mamma di Pioli (che gli ricorda di non aver ancora vinto un titolo), ma vogliono che la mia sia una carriera vincente"

Sull'ambientamento in Italia:
"Mi sono sempre visto ad un certo punto della mia vita in un altro paese rispetto all'Inghilterra. Sono venuto in Italia determinato ad imparare l'italiano. Anche se fossi rimasto solo in prestito 6 mesi volevo fortemente imparare a parlarlo. Mia sorella mi dice spesso: "Ti vedo più sorridente". Credo sia dovuto alla vita italiana, qui è tutto più tranquillo, mentre in Inghilterra è tutto spinto al limite. Qui in Italia tutti camminano un po' più lentamente".

Su Tammy Abraham:
"Quando mi ha detto della possibilità della Roma gli ho detto: 'Fratello, questo è un buon campionato". Sono convinto che possa aiutarlo a crescere molto anche nel suo stile di gioco. Sta già segnando tanto, stanno lottando per la Champions. Sì è stata la scelta giusta, ma il consiglio gliel'ho dato perché io stesso mi sono divertito molto nei miei primi 6 mesi".

Sull'episodio di razzismo a Cagliari:
"Non è stato bello, ovviamente. A Cagliari tutti sapevano cosa stava accadendo, ma tutti i giocatori mi hanno aiutato ad allontanarmi da quella situazione. Sono stati tutti molto di supporto, ma per me e Maignan è stato un momento triste. I passi per provare a fermare tutto ciò sono ciò a cui dobbiamo pensare ora".


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