Tiago Pinto e la sfida degli esuberi: il punto della (difficile) situazione

La Roma ha condotto un mercato soddisfacente alleggerendo il suo monte ingaggi (liberandosi di quello di Edin Dzeko, su tutti) e regalando a José Mourinho quattro pedine importanti per il suo 4-2-3-1: Rui Patricio in porta, Matias Viña sugli esterni, Eldor Shomurodov per la trequarti/attacco e soprattutto Tammy Abraham, il totem chiamato a caricarsi sulle spalle la squadra da punta centrale.

Alla "torta" di mercato, però, manca la classica ciliegina, quella che risponde al nome del regista di centrocampo. Il primo obiettivo della Roma, che ha dovuto pesantemente modificare il suo mercato in corsa dopo l'addio di Dzeko e l'infortunio di Leonardo Spinazzola, dirottando tante risorse su Abraham e Viña. E la situazione adesso è chiara: a pochi giorni dal termine, per regalare l'ultimo sforzo a Mourinho, serve liberarsi degli esuberi, calciatori fuori dal progetto tecnico che pesano a bilancio circa 25 milioni di euro.

Dopo gli addii di Juan Jesus, Mirante, Bruno Peres e Pedro a parametro zero, restano ancora da piazzare Javier Pastore, Federico Fazio, Davide Santon, Robin Olsen e Steven Nzonzi. Quasi un esercito di indesiderati che non ha assolutamente intenzione di rilanciare la propria carriera, restando ad allenarsi da separati in casa.

Pastore sta provando a trovare squadra di rescindere il contratto con la Roma, mentre Fazio ha messo in mezzo gli avvocati chiedendo il reintegro. Santon spera ancora di tornare utile come vice Karsdorp, mentre Olsen, dopo lo Sheffield United, è ancora in attesa. La situazione più spinosa è quella di Nzonzi che continua a rifiutare ogni destinazione: non ultimo il triennale offerto dal Benfica.

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