Terminato il vertice a tre Serie A-Figc-medici sociali: il comunicato ufficiale
Ennesima giornata convulsa e vertice per discutere del futuro del campionato italiano che, fermo da più di due mesi causa coronavirus, sembrava prima sul punto di chiudere definitivamente e poi di poter riprendere. Ma il nodo protocollo sul medico è tornato a creare problemi e rimettere in discussione tutto, ancora una volta.
Si è concluso il vertice tra Figc-Lega di A e medici sociali sul protocollo per la ripresa degli allenamenti di squadra in programma il 18 maggio prossimo. I club hanno ufficialmente comunicato alla Federazione che il documento elaborato con il Cts è sostanzialmente inapplicabile, chiedendo la modifica di almeno tre punti considerati fondamentali. Il primo, e il più spinoso, è la questione quarantena di squadra. Per il Cts, in caso di una positività, dovrà andare in isolamento tutta la rosa e non solo l'interessato, con i club che protestano e vogliono seguire il modello tedesco.
Ci sono poi le modalità del ritiro precampionato, giudicato troppo lungo dai calciatori, e la responsabilità diretta del medico sociale sull'attuazione dei protocolli. Ora il presidente Figc Gabriele Gravina contatterà il ministro dello Sport Spadafora per riferire i dubbi dei club e tastare la reazione del Governo. La strada per riprendere la Serie A sembra ancora in salita, tanto che la data potrebbe slittare dal 13 al 20 giugno.
""Si è tenuto questa mattina, in un clima di fattiva collaborazione, l’incontro tra la FIGC, la Lega Serie A, il presidente della Fmsi Maurizio Casasco e il rappresentante dei medici della serie A, Gianni Nanni. Sono stati analizzati i punti del protocollo difficilmente attuabili e sono state costruttivamente elaborate alcune integrazioni atte a risolvere problematiche oggettive. Vi è stata una generale condivisione delle proposte finali, formulate per garantire una ripresa in piena sicurezza degli allenamenti di gruppo, che verranno tempestivamente sottoposte al ministro per le politiche giovanili e lo Sport, al ministro della Salute e al Cts". "
- Comunicato Lega Serie A
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