Tasca sul progetto Interspac di Cottarelli: "Ben venga l'azionariato popolare ma nutro dei dubbi"
Roberto Tasca, avvocato nonché assessore al bilancio del comune di Milano, ha parlato a Il Sole 24 Ore del progetto di azionariato popolare Interspac che Carlo Cottarelli ha in mente per il futuro dell'Inter.
"Dopo qualche approfondimento e qualche riflessione e senza sminuire il valori positivi trasmessi dall’iniziativa, ho pensato fosse importante promuovere qualche riflessione in merito al contesto e ai problemi che la stessa deve affrontare. Il primo riguarda la capacità intrinseca di raggiungere un equilibrio economico della società nerazzurra e la sua attuale struttura patrimoniale. La seconda riguarda il ruolo prospettico degli azionisti minori e le adeguate forme di tutela del risparmio che devono prevalere, quando si procede alla sua sollecitazione pubblica per finanziare un’operazione tale".
"Posto che la raccolta dai tifosi persone fisiche si configura come sollecitazione , perché Interspac realizzi il proprio fine richiederebbe l’obbligo di un prospetto informativo da sottoporre preventivamente alla Consob. Oltre ai tempi tecnici per l’autorizzazione, vi è certamente un importante elemento da considerare. Nel documento, andrebbero indicate le prospettive di redditività dello stesso e i rischi conseguenti. Ciò implicherebbe a priori, aver definito attraverso quali modalità l’Inter potrà produrre durevoli condizioni di equilibrio economico e finanziario. E questo riporta il problema all’origine".
"È pensabile che attraverso Interspac si concretizzi questo percorso virtuoso? Personalmente nutro dubbi. Prima vengono le condizioni strutturali per l’equilibrio economico, poi si può pensare a variare le forme di controllo aprendo al singolo risparmiatore-tifoso. Il rischio di un percorso inverso è tutto a carico dei piccoli risparmiatori. Ben venga la via dell’azionariato popolare. Ma, a mio parere, devono prima essere identificate dall’intero settore calcio le condizioni che garantiscano la continuità aziendale, portando ad un preventivo ripensamento del rapporto tra fatturato e costi, con l’obiettivo quindi di aumentare i primi e contenere i secondi".
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