Tanti auguri Ibra: i momenti più importanti nella carriera dello svedese

AC Milan v Bologna FC - Serie A
AC Milan v Bologna FC - Serie A / Alessandro Sabattini/Getty Images
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Oggi un fuoriclasse spegne 39 candeline. Il 3 ottobre 1981, infatti, nasceva un uomo destinato a rimanere nella storia del calcio italiano e non solo. Stiamo parlando di Zlatan Ibrahimovic, un giocatore che ancora oggi, alla soglia dei 40 anni, riesce ancora a fare la differenza in Serie A con la maglia del suo Milan. In occasione del suo compleanno, dunque, proviamo a rendergli omaggio, ripercorrendo le tappe più importanti della sua carriera.

L'arrivo all'Ajax

Dutch Eredivisie - Ajax Amsterdam
Dutch Eredivisie - Ajax Amsterdam / VI-Images/Getty Images

Cresciuto in una delle zone peggiori della città svedese di Malmo, Ibrahimovic, nei momenti di svago, gioca a calcio cercando di imitare il suo idolo, Ronaldo il Fenomeno. A 13, così, grazie a numeri e trick fuori dall'ordinario entra nelle giovanili della squadra della sua città, il Malmo, con cui debutterà e si metterà in luce, compiendo il grande salto nel calcio che conta. Nel 2001, infatti, una delle società più gloriose del calcio europeo lo porta via dalla Svezia. E' l'Ajax.

Il passaggio alla Juventus di Capello

Juventus v Bayern Munich - UEFA Champions League Group C
Juventus v Bayern Munich - UEFA Champions League Group C / Etsuo Hara/Getty Images

In Olanda, il giovane Zlatan Ibrahimovic continua a stupire. Il gol che mette a segno contro il NAC Breda fa il giro del mondo. Una rete arrivata dopo aver dribblato mezza squadra avversaria. Arrivano, dunque, gli interessamenti delle migliori squadre d'Europa, fra cui la Roma. A volerlo, infatti, è Fabio Capello. L'allenatore, che in bacheca conta Scudetti e Champions League, si trasferisce alla Juventus, ma non cambia idea; vuole lo svedese. Moggi va in Olanda e chiude per il ragazzone che, quell'estate, aveva eliminato l'Italia dall'Europeo con un tacco volante. E' il coronamento di un sogno per lo svedese che, dopo esser sbarcato nel calcio che conta, adesso poteva godersi l'arrivo in una delle squadre più forti d'Europa. Una squadra con Capello in panchina e giocatori del calibro di Patrick Viera, Fabio Cannavaro, Gianluigi Buffon, Pavel Nedved e Alessandro Del Piero in campo. Era giunto all'Olimpo del calcio.

La consacrazione all'Inter

Inter Milan v Messina
Inter Milan v Messina / New Press/Getty Images

Alla Juventus resta due anni, vincendo due Scudetti. Peccato, per lui, che quelle vittorie vengono cancellate per via di illeciti sportivi da parte della società bianconera che viene punita con la retrocessione d'ufficio in Serie B. A quel punto sono due le squadre interessate al giovane che aveva scalzato Del Piero come partner di Trezeguet, ovvero Inter e Milan. I primi erano destinati a vincere lo Scudetto, i secondi, oltre una penalizzazione sempre per Calciopoli, avevano appena salutato Shevchenko. Ibra, così, sceglie i nerazzurri, dove aveva giocato anche il suo idolo Ronaldo. All'Inter, nel 2006/2007 vince lo Scudetto, ma è l'anno dopo che si consacra come fuoriclasse. All'ultimo anno di Roberto Mancini sulla panchina nerazzurra, infatti, lo svedese affina le sue qualità e si carica sulle spalle la squadra portandola alla vittoria dello Scudetto all'ultima giornata, sotto una romantica pioggia torrenziale. L'anno dopo, con Mourinho, vincerà anche la classifica marcatori, imponendosi come il giocatore più forte della Serie A.

Lo Scudetto con il Milan

Milan's Swedish forward Zlatan Ibrahimov
Milan's Swedish forward Zlatan Ibrahimov / PHILIPPE DESMAZES/Getty Images

Ibra, a quel punto, non si accontenta più degli Scudetti, vuole la Champions League. La vittoria del massimo trofeo continentale l'avrebbe potuto portare al suo reale obiettivo: il Pallone d'Oro. Sceglie, quindi, di lasciare l'Inter e di trasferirsi nella squadra capace di vincere tutto, ovvero il Barcellona. In blaugrana non va benissimo causa delle frizioni con Guardiola e con il suo calcio. Dopo una sola stagione in Spagna, decide di tornare in Italia. Non all'Inter, fresca di Triplete, però, bensì ai rivali del Milan, già sfiorati in passato. Arriva e promette vittorie. Infatti, dopo 7 anni, Ibra riporta i rossoneri a vincere lo Scudetto, trascinando la squadra con le sue giocate e i suoi gol. E' dominante.

Le vittorie con il PSG

FBL-FRA-LIGUE1-BREST-PSG
FBL-FRA-LIGUE1-BREST-PSG / AFP/Getty Images

L'anno successivo, tuttavia, vince la classifica marcatori, ma la Juventus di Conte inizia il suo ciclo. Un secondo posto che rappresenta l'interruzione della striscia personale di Ibrahimovic che da 8 anni consecutivi vinceva il campionato. Capisce, dunque, che il Milan sta cominciando la sua parabola discendente e si trasferisce, assieme al compagno Thiago Silva, all'ambizioso Paris Saint Germain. In Francia, Ibra continua a dominare e vince tutto in ambito nazionale, ma, nonostante l'allestimento di una rosa importante e la presenza in panchina di un allenatore del calibro di Carlo Ancelotti, non riesce a vincere la tanto ambita Champions League.

Finalmente un trofeo europeo

Ajax v Manchester United - UEFA Europa League Final
Ajax v Manchester United - UEFA Europa League Final / Nils Petter Nilsson/Getty Images

Scaduto il contratto con il Paris Saint Germain, decide di tentare l'esperienza nell'unico campionato importante a cui non aveva mai partecipato, la Premier League. Va dall'allenatore che all'Inter lo aveva portato a vincere la classifica marcatori, Mourinho, tecnico, in quel momento, del Manchester United. Con i Red Devils, l'esperienza è agrodolce. Decide con i suoi gol la finale di coppa di lega, ma si infortuna due volte al ginocchio. Con la maglia dello United, però, Ibra si toglie la soddisfazione di alzare un trofeo europeo, l'Europa League, seppur, in finale, non è potuto scendere in campo per infortunio.

Il ritorno al Milan

FC Internazionale v AC Milan - Serie A
FC Internazionale v AC Milan - Serie A / Pablo Morano/MB Media/Getty Images

A 37 anni, ormai, la sua carriera sembra agli sgoccioli. Sembra pensarlo anche lui. Infatti, accetta di lasciare il grande calcio e vola negli States, ai Los Angeles Galaxy. Potrebbe chiudere lì, ma sente di avere ancora qualcosa da dare. Arriva, così, dicembre 2019. Il contratto con i LA Galaxy termina e lui decide di tornare in Italia, la sua casa. Lo cerca il Bologna del suo amico Sinisa Mihajlovic, ma Ibra vuole tornare dove si era sentito meglio. Firma con il Milan che trascina in un finale di stagione importante. Una dimostrazione che, nonostante l'età, Ibrahimovic è ancora un fuoriclasse.


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