Tanti auguri, Diavolo! Il Milan compie oggi 121 anni di storia

'Rosso come il fuoco e nero come la paura che incuteremo agli avversari' : pronunciò questa frase Herbert Kilpin il 16 dicembre del lontano 1899, principale fondatore nonché primo storico allenatore del Milan Football and Cricket Club, riferendosi ai colori della divisa da gioco che la sua nuova società avrebbe adottato. Chissà se, in quei giorni, quel gruppo di soci inglesi e italiani riuniti all'Hotel Principe di Savoia si sarebbe immaginato che la società da loro creata riscontrasse un tale successo nell'arco della sua storia ultra-centenaria.

Nel 1901, il Milan si laurea campione d'Italia per la prima volta nella sua storia, interrompendo la striscia di trionfi consecutivi del Genoa. 25 anni più tardi viene inaugurata la nuova e attuale casa del Milan F.C.: lo stadio San Siro, che dal '47 ospiterà anche le gare casalinghe dell'Inter. Nel febbraio del '39, il Milan Football Club muta in Associazione Calcio Milan, per via dell'italianizzazione imposta dalle autorità fasciste.

Gli anni Cinquanta, oltre a regalare ai rossoneri il quarto Scudetto nel '50-'51, mettono in mostra il Milan a livello internazionale: una squadra di assoluti campioni, tra cui Liedholm, Radice, Cesare Maldini e Bagnoli, conquista la seconda Coppa Latina (competizione riservata ai campioni nazionali di Spagna, Francia, Portogallo e appunto Italia, disputatasi dal 1949 al 1957) della sua storia oltre a tre ulteriori campionati. Nel '58, la squadra allenata da Bonizzoni raggiunge la sua prima finale di Coppa dei Campioni, uscendone sconfitta per mano dei ragazzi terribili del Real Madrid, vincitori delle prime 5 edizioni del torneo.

Il decennio seguente regala ai ragazzi di Nereo Rocco la prima Coppa dei Campioni (1962), grazie alla vittoria sul Benfica firmata da José Altafini nella finale di Wembley: Cesare Maldini diventa il primo capitano di una squadra italiana a sollevare al cielo la 'coppa dalle grandi orecchie'. Sono anni importanti oltre che per i risultati sul campo, anche perché viene inaugurato il centro sportivo di Milanello, ancora oggi sede degli allenamenti di Ibra e compagni. Il '69 è un anno magico per i colori rossoneri, tanto a livello collettivo quanto individuale: si aggiunge alla sala dei trofei la seconda Coppa dei Campioni, con la vittoria per 4-1 sull'Ajax, e la Coppa Intercontinentale, mentre l'attaccante Gianni Rivera diventa il primo italiano ad aggiudicarsi il Pallone d'Oro.

Seguono anni difficili, con 15 anni quasi totalmente avari di soddisfazioni e caratterizzati da due preoccupanti sali-scendi tra Serie A e B. Sull'orlo del fallimento, la società viene rilevata dall'imprenditore milanese Silvio Berlusconi nel 1986: nasce il Milan degli olandesi Rijkaard, Gullit e Van Basten, con cui Arrigo Sacchi trascina i rossoneri alla conquista dell'11° Scudetto, due Coppe dei Campioni ('89-'90), due Supercoppe europee, due Coppe Intercontinentali e una Supercoppa Italiana. Sacchi è riconosciuto ancora oggi come il tecnico capace di rivoluzionare il modo di intendere il calcio, attraverso uno stile di gioco basato sull'applicazione sistematica della tattica del fuorigioco e del pressing alto. Quel Milan è considerato ancora oggi dalla UEFA come la più grande squadra di club della storia del calcio.

La continuità di risultati del Milan sia in patria che a livello internazionale è semplicemente inarrivabile, nonostante il cambio di guida tecnica. Da Sacchi a Capello, la storia non cambia: la rosa capitanata da Paolo Maldini continua a dominare. Nei 5 anni alla corte di Berlusconi, l'allenatore ligure conquista 4 Scudetti e un'altra Champions League nel '94. Così come non era successo dopo l'addio di Sacchi, il passaggio Capello-Tabarez segna la fine di un ciclo trionfale durato quasi 10 anni.

Sotto la guida di Ancelotti, a Milanello si torna a respirare l'aria delle magiche notti di Champions, nel bene e nel male. Nell'arco di 5 anni il tifoso milanista vive un'altalena di emozioni incredibile: prima la vittoria dolcissima ai rigori contro la Juventus, poi una delle sconfitte più clamorose della storia del calcio contro il Liverpool nel 2005 e infine la rivincita contro gli inglesi nel 2007, a sigillare la settima e finora ultima corona europea della storia milanista.

Lo scudetto 2011 e la Supercoppa Italiana del 2017 sono le uniche note liete di un secondo decennio degli anni 2000 che, tra cambi di proprietà, di allenatori, di progetti falliti ha portato il Milan a navigare in zone di classifica non in linea col suo blasone.

L'avvio di questa stagione sembra aver dato nuova linfa a un ambiente completamente demoralizzato fino a qualche mese fa: il fattore Ibrahimovic, tornato a Milano dopo l'esperienza in America, sta risultando a dir poco decisivo per una squadra che ambisce a lottare nuovamente per gli obiettivi che, in questi 121 anni di storia, l'hanno resa una delle squadre più titolate al mondo.

Il Milan festeggia questo compleanno come meglio non potrebbe, in testa alla classifica. Che sia l'anno giusto per vedere nuovamente la squadra di Pioli ambire a qualcosa di importante?

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