Tanti auguri a Barella: la fascia del futuro come regalo per un centrocampista totale che studia da nuovo Stankovic

"Corre e basta", "40 milioni sono troppi", "non è da Inter". Chi parlava in questi termini di Nicolò Barella quando Piero Ausilio e Beppe Marotta trattavano intensamente con il Cagliari di Tommaso Giulini per assicurarsi il cartellino del giovane centrocampista, a distanza di pochi mesi è costretto a rimangiarsi tutto e a rivedere i giudizi.

Il talento sardo forgiato dal club rossoblu sta ora avendo la sua definitiva consacrazione in maglia nerazzurra, ricevendo numerosi (ed inevitabili) attestati di stima da giornali, salotti televisivi e grandi campioni del passato che lo esaltano, ne sottolineano l'esplosione o lo paragonano a vecchi mediani con caratteristiche diverse l'uno dall'altro.

Già, perché se Barella prima veniva associato al centrocampista tutto corsa e sostanza, adesso riceve l'elevazione a centrocampista totale capace di incidere anche con la grande tecnica e qualità: dal tacco illuminante per Lautaro Martinez nel prestigioso palcoscenico della Champions contro il Real Madrid al destro a giro del Franchi contro la Fiorentina il passo è breve. E il discorso è semplice: se oltre a macinare chilometri e dare sostanza al centrocampo come pochi altri in Europa il gioiello sardo continua ad inanellare gol (quello alla Viola è il terzo in campionato) e assist (finora se ne contano cinque in Serie A), allora l'Inter è sempre più consapevole di aver pescato una stella che merita di essere valorizzata nel presente e nel futuro, magari anche con quella fascia da capitano ora stretta al braccio di Samir Handanovic.

Perché Barella non ha mai nascosto il suo interismo e la passione per il mito Dejan Stankovic, suda la maglia e studia da nuovo Deki. La fascia del futuro sarebbe un regalo più che meritato, anche perché oggi Bare festeggia il compleanno spegnendo 24 candeline. E allora tanti auguri Nic, alla tua!

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