Tacchinardi incorona Chiesa: "In pochi anni Pallone d'Oro come Nedved"
Ora è l'allenatore del Fano, ma Alessio Tacchinardi è stato uno dei perni del centrocampo della Juve tra gli anni '90 e i primi del 2000. E intervistato da Tuttosport, l'ex mediano bianconero, ha detto la sua sulle prospettive della squadra (nuovamente) di Max Allegri, incoronando Federico Chiesa.
Che impressione le ha fatto Barcellona-Juventus?
«Credo sia stata fondamentale per Allegri, che dopo 20 minuti ha cambiato anche modulo, passando dal 4-3-3 al 4-4-2. Con il Ronaldo attuale, non più devastante partendo da lontano ma vicino alla porta, penso sia la scelta più logica: lo ha fatto Sarri e più o meno anche Pirlo. E anche per Dybala è la soluzione migliore. La sconfitta non è un campanello d’allarme, Allegri è talmente bravo che tirerà fuori il meglio. Lo ha dimostrato anche con il Monza non vergognandosi di difendere basso per poi attaccare senza tanti tocchi: quando la Juve riparte è una 4x100, tra Ronaldo, Dybala, Chiesa, Kulusevski e gli altri hanno 100 gol nei piedi».
Di Ramsey davanti alla difesa cosa pensa?
«Mi sembra che faccia fatica e non solo da play. Mentre Rabiot ha dato segnali importanti nel finale dell’anno scorso, Ramsey non mi sembra più quello dell’Arsenal. Con tutto il rispetto, se ci fosse la possibilità lo cederei».
Lo farebbe anche la Juve per poi puntare su Pjanic. Mentre, a prescindere, cercherà di assicurarsi Locatelli. Basterà?
«Se li prendesse entrambi si metterebbe non a posto: super a posto. Locatelli serve e anche lui è più adatto a un 4-4-2: con lo sviluppo offensivo dei quattro davanti ha le giocate in verticale e i tempi che piacciono ad Allegri e che gli altri bianconeri non hanno. Cuce il gioco, sa inserirsi ed è bravo anche tatticamente. A tre farebbe fatica perché è una via di mezzo tra me e Conte: non è difensivo come me e non ha l’inserimento a fucilata di Antonio, che serve alle mezzali di una squadra che gioca in verticale come quelle di Allegri. Nel Sassuolo e in Nazionale gli riesce meglio perché sono squadre più di palleggio. In questo senso gli servirebbe un po’ di tempo per adattarsi, ma credo che abbia maturità e personalità da Juve».
La coppia d’attacco sarà Ronaldo-Dybala?
«Sì, vicini alla porta, senza dare punti di riferimento: ma quella è la loro caratteristica. Morata sarà comunque importante, perché le partite sono tante e anche Ronaldo riposerà: secondo me, Allegri riuscirà a gestirlo alla Zidane e lui capirà che gli conviene».
Chiesa che impatto avrà?
«L’anno in cui c’è da ripetersi o continuare a crescere è il più duro. Per Chiesa rispettare le aspettative sarà di difficoltà estrema. Ma sono convinto che ci riuscirà. Ho sentito dire che tra tre o quattro anni potrà vincere il Pallone d’Oro: sono d’accordo. In lui rivedo lo stesso veleno che aveva dentro Pavel Nedved. E ha qualità enormi, salta l’uomo a destra e a sinistra e tira in un fazzoletto. L’anno scorso ha sfiorato il confine dei top player: quest’anno per me lo butta giù e Allegri, che ha sempre avuto fuoriclasse, può aiutarlo».
Come vede questa Juve in campionato e in Champions?
«Sicuramente è la favorita in campionato. Però non darei l’Inter per morta. Conosco Marotta, ha già preso Dzeko e farà una squadra forte, con un allenatore importante, perfetto per il dopo Conte: tosto e affamato. Le altre, Milan, Atalanta, Napoli, Roma e Lazio, ora sono un bel gradino sotto. Può avvicinarsi il Napoli mettendo a posto la questione Insigne e con un bel centrocampista. Per quanto riguarda la Champions lasciamo perdere il Paris Saint-Germain, ma con tutte le altre la Juve se la gioca. La vedo come minimo ai quarti. Poi certo, se agli ottavi trovi il Psg... Però la Juve di Tacchinardi, Birindelli, Pessotto... eliminò il Real di Ronaldo, Zidane, Figo eccetera. Questo Psg è ancora più forte, ma la Juve pur da sfavorita se la giocherebbe. E vorrei avesse quel pizzico di fortuna che in Champions è mancato tante volte».
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