Suso senza segreti: "Sono stato molto vicino all'Inter, parlai anche con Spalletti"
"Per il campionato molto dipenderà dall'evoluzione del virus, credo che il governo voglia vedere come andranno le cose quando la gente tornerà a uscire. Chi vorrei qui? .Bonaventura. Mi piace tantissimo, magari la gente guarda quanto si spende per un giocatore, ma alcuni che costano 30-35 milioni non valgono nemmeno la metà di Giacomo, ha avuto tanti infortuni ma è un calciatore davvero bravo", queste le impressioni dell'esterno del Siviglia Suso, che nelle prossime settimane potrebbe giocarsi la permanenza in Spagna.
Se il club andaluso dovesse qualificarsi alla prossima Champions League (attualmente è terzo in classifica), il Milan incasserebbe 25 milioni di euro dall'obbligo di riscatto. Il ricordo dello spagnolo per i colori rossoneri è dolce: "Considero Milano la mia città, lì sono cresciuto e se sono diventato un grande giocatore è anche grazie al Milan. Qui in Spagna sono vicino alla famiglia, una situazione che da tanto tempo non vivevo. Sono legato anche ai tifosi milanisti: sin dal giorno del mio arrivo sono stati fenomenali con me, poi gli ultimi sei mesi non sono andati bene e questo mi è dispiaciuto. Non è bello che la gente dimentichi tutto quello che ho fatto prima: tra l'altro quello era un momento in cui tutto non andava bene, non solo io".
Suso ha poi rivissuto i cinque anni a Milano: "Mi sono trovato subito molto bene con Montella che mi ha fatto crescere al Milan, ma non dimentico Gasperini al Genoa, ricordo anche Gattuso e Mihajlovic, con Sinisa non giocavo, ma è stato sempre onesto, diceva le cose in faccia e non posso dirgli nulla. Gattuso e Montella sono completamente diversi, con Rino ho parlato 2-3 settimane fa, abbiamo un rapporto bellissimo, riusciva ad avere ottimi rapporti anche chi non giocava, una delle persone migliori che ho incontrato nel calcio. Se dovesse chiamarmi al Napoli? Non saprei, ma posso dire che non c'è stato nessun contatto. Tornando agli allenatori, negli ultimi mesi le cose con Pioli non andavano bene, c'era la possibilità di andare al Siviglia e sono andato via. Prima c'era stato Giampaolo, tatticamente era da 10, sapeva tutto, conosceva ogni movimento, per tutta l'estate abbiamo giocato benissimo, poi con il Cesena, in amichevole, non è andata bene e lì si sono cominciati a vedere fantasmi, anche la prima con l'Udinese non è andata bene e nella testa dei giocatori si è cominciato a dubitare: quando si inizia così le cose non vanno bene. Higuain? È una persona molto simpatica e sensibile, al Milan ha risentito della pressione nel momento in cui abbiamo smesso di giocare bene".
E infine le offerte di Fiorentina, Roma e Inter: "Io e il mio ex agente abbiamo incontrato il presidente e il ds viola, in quel momento non era una delle possibilità che avevo in testa, ma li ho ascoltati per rispetto e per l'offerta importante che volevano fare. Avevo parlato anche con la Roma, allora c'era Monchi, c'era anche un'offerta dell'Inter e avevo parlato anche con Spalletti, mi diceva che per lui sarei stato un giocatore importante, era un momento in cui loro giocavano benissimo con un sistema di gioco che si adattava molto alle mie caratteristiche. Non sarebbe stato facile passare dal Milan all'Inter, ma siamo stati molto vicini".
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