Superlega, Reichart: "Non sarà chiusa, FPF punto fondamentale. Parleremo con tutti"

Bernd Reichart
Bernd Reichart / Clemens Bilan/GettyImages
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Continua a tenere banco nel mondo del calcio il progetto Superlega. Nonostante il primo progetto naufragato di qualche mese fa i club sostenitori della competizione ci riprovano grazie alla società A22 con a capo Bernd Reichart. Quest'ultimo - ai microfoni del quotidiano iberico AS - ha rilasciato un'intervista dove parla ancora a tutto tondo sul nuovo progetto e sulle tempistiche. Ecco quanto affermato.

Sull'esclusività della competizione: "La Superlega non sarà una competizione esclusiva o chiusa. Non ci saranno membri permanenti. Oltre a Real Madrid, Barcellona e Juventus ci sono tanti altri club che hanno preoccupazioni e idee per migliorare il calcio in Europa. I meriti sportivi saranno al centro della Superlega", riporta Calciomercato.com

Sulla salute dei giocatori: "Dobbiamo trovare l’equilibrio perché non possiamo mettere in gioco la salute dei giocatori. Mi sembra che l’importante non sia parlare di più partite, ma di partite di un livello più alto. Sinceramente nel nuovo format della Champions League del 2024 non vedo che se ne sia tenuto conto, anzi, peggiora la situazione attuale. Vedo più partite che potenzialmente, potrebbero valere davvero poco. Il sistema va rivisto e ridefinito perché necessita di importanti riforme".

Sul FPF: "In Superlega verrà applicato un controllo finanziario schietto, non dubitate su questo. È uno dei punti principali del nostro progetto. Il calcio deve controllare le sue spese e vivere del reddito che genera. Il Fair Play Finanziario è fondamentale, contrattare o sfuggire al suo controllo sta distorcendo la concorrenza. Per il resto, qualsiasi suggerimento su questo argomento è il benvenuto da parte delle federazioni nazionali e internazionali".

Bernd Reichart
Bernd Reichart / Tristar Media/GettyImages

Sulla giustizia europea: "Abbiamo un profondo rispetto per la giustizia europea e, in ogni caso, continueremo a lavorare con tutti i club e la famiglia del calcio per fornire le soluzioni necessarie. È inconcepibile che il presidente della Liga dichiari pubblicamente che non gli importa cosa pensa la giustizia europea perché i politici potranno legiferare contro il parere della CGUE per proteggere la UEFA. Non è così che funziona l’Unione Europea e non è questo il rispetto che meritano le nostre corti di giustizia. Posso dire, senza tema di smentite, che al momento attuale non esiste solo l’Eurolega di basket come sistema a cui facciamo riferimento per la nostra Superlega. C’è, per esempio, il Sei Nazioni di rugby, torneo riservato a vita a sei squadre europee ad esclusione di tutte le altre. L’unica questione da dibattere è se la UEFA sia un monopolio, e per questo dobbiamo aspettare la sentenza della CGUE".

Sulle tempistiche: "Mi hanno dato la possibilità di scegliere se vedere una Superlega tra dieci anni o tra tre, e sinceramente preferisco che sia più presto possibile. Ma ci prenderemo il tempo per parlare con tutte le parti coinvolte nel calcio. Non affretteremo le cose, ma non c’è motivo di escludere nulla, anche a partire dal 2024".


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