Sudamericane in Nations League: opportunità di riscatto o condanna del calendario?
"Questa è l'ultima Nations League che si giocherà con questo format. Abbiamo avuto un meeting con la CONMEBOL e dal 2024 le squadre sudamericane si uniranno al torneo".
Con queste parole, il vicepresidente dell'UEFA Zibi Boniek ha di fatto annunciato la rivoluzione di un torneo molto criticato. Sin dalla sua nascita nel 2018, la Nations League è stata considerata da tanti tifosi uno stratagemma per rendere più appetibili le noiose amichevoli tra nazionali.
In teoria, l'idea che una squadra come la Spagna non dovesse più giocare contro un modesto San Marino ci sembrava ragionevole. Anzi, ci entusiasmava il pensiero di vedere la Roja nello stesso girone di - faccio un esempio - Germania e Olanda.
Tuttavia, quando si parla di nazionali, le uniche competizioni che sembrano poter attirare l'attenzione degli appassionati sono i Mondiali e gli Europei. Dunque, la proposta avanzata dall'UEFA di coinvolgere anche selezioni sudamericane appare un tentativo disperato di riscattare un torneo che nessuno ha richiesto.
Una nuova originalità?
Il calcio europeo e quello sudamericano sono sensibilmente diversi, è una questione di cultura, e quando, in occasione dei campionati mondiali, una nazionale del vecchio continente incontra una del nuovo mondo, lo spettacolo è assicurato.
Ed è proprio questo senso di spettacolo che l'UEFA e CONMEBOL stanno inseguendo. L'istituzione della Finalissima tra Italia e Argentina non è altro che l'apice di una strategia per regalare ai tifosi sempre più intrattenimento. Pertanto, la scelta di "importare" i vari Brasile e Argentina e di farli scontrare con Germania e Francia in un torneo appare affascinante.
Calendario già troppo fitto
C'è però da ricordare che la Nations League non è un Mondiale, è una competizione che cerca di darsi un tono, ma che rimane di fatto un insieme di amichevoli. Amichevoli di livello, certo, ma pur sempre amichevoli.
Siamo davvero sicuri che questa decisione potrebbe attirare più attenzioni sulla NL? Nelle idee di Boniek, il format passerebbe da 16 a 20 squadre e questo prevedrebbe di conseguenza un aumento del numero di partite. La domanda sorge spontanea: come farà l'UEFA a trovare lo spazio giusto per far disputare il torneo in un calendario così fisso?
I calciatori giocano ormai in media 50 partite all'anno e per tutta la stagione sono sempre più esposti a infortuni o problemi di qualsiasi tipo. Dunque, incrementare ulteriormente il numero di gare, li metterebbe ancora di più nelle condizioni di farsi male. Va inoltre considerata la stanchezza che andrebbe a inficiare la qualità delle prestazioni. Le istituzioni dovrebbero pensare di alleggerire il carico per permettere agli atleti di esprimersi al meglio. A volte less is more.
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