Storia di un campione del passato: la carriera di Juan Sebastian Veron

Marcos Brindicci/Getty Images
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Juan Sebastian Veron e il calcio. Un amore eterno che non conosce ostacoli insormontabili. La vita sportiva della Brujita è stata prima sui campi da gioco di Argentina, Italia e Inghilterra, poi dietro a una scrivania per via del ruolo di presidente dell'Estudiantes che ricopre dal 2014. Una storia emozionante che merita di essere rivissuta in ogni sua tappa, passo dopo passo, per capire l'evoluzione di un calciatore che ha scritto la storia di questo sport.


Gli esordi in Argentina: Estudiantes e Boca Juniors

FBL-LIBERTADORES-ESTUDIANTES-BOTAFOGO
FBL-LIBERTADORES-ESTUDIANTES-BOTAFOGO / JUAN MABROMATA/Getty Images

Tutto inizia nel 1993, quando Veron decide di abbandonare la scuola per dedicarsi alla sua passione calcistica. Il primo contratto da professionista gli viene proposto dall'Estudiantes La Plata, squadra in cui ha militato anche il padre Juan Ramon. Dopo due stagioni di assoluto livello sia nella massima categoria sia nella seconda divisione argentina, Veron passa al Boca Juniors. Gli bastano 17 partite per far sì che su di lui si accendano i riflettori del grande europeo.


L'arrivo in Italia: Sampdoria, Parma, Lazio e più tardi l'Inter

Juan Sebastian Veron
Juan Sebastian Veron / Stu Forster/Getty Images

A garantirgli il salto di qualità è l'allenatore della Sampdoria Eriksson, che lo porta in Italia nell'estate 1996 per circa 6 miliardi di lire. Dopo due stagioni da protagonista, quasi sempre in campo, l'argentino approda al Parma, con cui vince nella stagione 1998/99 Coppa UEFA e Coppa Italia. Il suo valore si è decuplicato e la Lazio non bada a spese per strappare alla concorrenza internazionale uno dei migliori centrocampisti al mondo. Veste la maglia biancoceleste fino al 2003, alzando una Supercoppa UEFA, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana e lo Scudetto 1999/2000. I due campioni migliori disputati in Serie A gli aprono le porte della Premier League, ma la sua avventura italiana rivive una nuova era tra il 2004 e il 2006, giocando in prestito biennale con l'Inter. In nerazzurro conquista due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana contro la Juventus e lo Scudetto legato alla vicenda Calciopoli.


L'esperienza in Premier League: Manchester United e Chelsea

Juan Sebastian Veron of Manchester United
Juan Sebastian Veron of Manchester United / Jeff Gross/Getty Images

Il suo trasferimento in Inghilterra non ricambia l'impegno e la qualità di Veron che, tra il 2001 e il 2004, gioca prima per il Manchester United e poi per il Chelsea. Nella parentesi legata ai Red Devils, è la sfortuna ad avere la meglio sul centrocampista. La compattezza e la tecnica di Giggs, Beckham e Scholes non gli permettono di emergere pur vincendo una Premier League al termine della stagione 2002/03. Anche con i Blues le sue prestazioni deludono, costringendo Veron a ritrovare fiducia con l'Inter nel campionato che più gli ha dato (quello italiano). Dopo l'esperienza meneghina, però, l'ormai trentunenne si convince a fare ritorno in patria, accompagnando tra affetti e tranquillità la fine della sua carriera.

Il ritorno in Argentina e la nomina di presidente

Jam Media/Getty Images

Chi, se non l'Esudiantes, potrebbe dare una nuova possibilità a Veron. L'età non lo spaventa ancora del tutto, anzi lo eleva a miglior calciatore sudamericano nel 2008. L'anno successivo, confermando ogni previsione, trascina i compagni verso la vittoria della Copa Libertadores. Nel 2011 annuncia il ritiro, ma ci ripensa e gioca in biancorosso altri sei mesi (diventando peraltro direttore sportivo del club). Il campo gli manca e Veron non intende smettere, nemmeno dopo aver assaporato l'erba dei campi dilettantistici con il Coronel di Brandsen per una stagione. Nel 2013 fa ritorno a casa, all'Estudiantes, e un anno più tardi gli viene riconosciuta la nomina di presidente. Una carica che lo spinge nuovamente sui campi di periferia con l'Estrella de Berisso, di cui veste anche i panni di allenatore. L'ennesima scintilla, l'ennesimo ritorno dove la sua vita ha saputo risplendere. Nel dicembre 2016, alla soglia dei 42 anni, Veron firma un contratto di 18 mesi con la sua società, che gli offre la possibilità di scendere in campo in una gara di Copa Libertadores. È giunto il momento di far calare il sipario. Il 23 maggio 2017, Veron annuncia l'addio al calcio giocato. Questa volta, però, per davvero.


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