Stop al Decreto Crescita? Sì, ma non per il calcio. La nota del Governo
Nessuno stop al Decreto Crescita per quanto riguarda i lavoratori dello sport. Sì, è vero che il Governo ha deciso di intervenire sul Decreto Crescita, ma escludendo i ricercatori, i professori universitari e i lavoratori dello sport. Lo si legge dal sito del Governo (e prontamente pubblicato da Giovanni Armanini su X).
Si legge sul sito governo.it:
"Ai lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia sarà riconosciuto, dal 2024, un nuovo regime agevolato per un massimo di 5 anni. Potranno beneficiare di una riduzione della tassazione del 50 per cento, entro un limite di reddito agevolabile pari a 600.000 euro, i lavoratori in possesso dei requisiti di elevata qualificazione o specializzazione che non risultano essere già stati residenti nel nostro Paese nei tre periodi d’imposta precedenti al conseguimento della residenza. I lavoratori impatriati dovranno restituire le agevolazioni, pagando gli interessi, se non mantengono la residenza fiscale nei cinque anni successivi. Invariate le disposizioni per i ricercatori, professori universitari e lavoratori dello sport già previste".
Salvo colpi di scena quindi per le società di Serie A (e non solo) non dovrebbe cambiare nulla dal punto di vista fiscale con i calciatori o gli allenatori che usufruiscono del Decreto Crescita.