Stipendio monstre e incostanza: ecco perché Depay non è un affare per la Roma
Alle critiche Memphis Depay ci è abituato, lo accompagnano sin dall'inizio della sua carriera. Ormai gli sono indifferenti. Per questo non ci avrà fatto molto caso ai chiacchiericci sul suo conto alla vigilia del Mondiale: l'attaccante olandese è sbarcato in Qatar con l'etichetta di esubero di lusso del Barcellona, da personificazione vivente delle scellerate campagne acquisti della storia recente blaugrana, e le aspettative su di lui - come su tutta l'Olanda d'altro canto - non erano poi così alte.
Anche stavolta però Depay ha saputo stupirci. Il gol agli Stati Uniti non solo ha sbloccato la partita spianando la strada verso la qualificazione dei tulipani ai quarti, ma ha anche rappresentato l'ennesimo momenti di riscatto di un giocatore che ha colpi importanti nei piedi. Dopo il diagonale con cui ha battuto il portiere avversario, ha sfoderato la solita esultanza con le dita nelle orecchie, come per dire: "Io non vi sento".
La vetrina Mondiale ha così permesso all'attaccante di Moordrecht di tornare appetibile in ottica mercato. A farsi avanti è la Roma di José Mourinho che, dopo il tentativo della scorsa estate da parte della Juventus, sta provando a portarlo in Italia.
Tiago Pinto vorrebbe prelevarlo in prestito per rinforzare il reparto offensivo in vista della seconda parte di stagione, i cui i giallorossi saranno chiamati a onorare tre competizioni: campionato (con l'obiettivo Champions), Europa League e Coppa Italia.
Nei piani della dirigenza capitolina, Depay dovrebbe essere la soluzione ai problemi dei propri attaccanti, che quest'anno non riescono davvero a trovare la via della rete con continuità. In effetti l'ex Lione e Manchester United potrebbe calarsi perfettamente nel 3-4-1-2 dello Special One, dove potrebbe far coppia nel tandem d'attacco con Zaniolo o con uno tra Abraham o Belotti per una coppia iper-offensiva.
Ma l'olandese classe '94 è davvero indispensabile per questa Roma? Ricordiamo che i giallorossi hanno già ingaggiato Ola Solbakken per rinforzare il reparto e che in rosa possono vantare già diverse prime punte. Serve, dunque, effettuare un investimento così corposo (ricordiamo che Depay percepisce 7 milioni di euro di ingaggio) per un giocatore che non offre effettive garanzie?
Certo, al Mondiale si sta rivedendo l'attaccante completo che avevamo ammirato al Lione e che convinse il Barça a prelevarlo a parametro zero, ma la sensazione è che Memphis non abbia ancora trovato la propria dimensione. Delude con le big, brilla con le squadre di fascia media. Quest'ultima tendenza dovrebbe farci pensare che nella Roma farebbe bene, ma si tratterebbe lo stesso di una spesa superflua. Considerando poi che ci sarebbero altri reparti da rinforzare, come quello difensivo dove ad oggi ci sono solo Smalling, Ibanez, Mancini e Kumbulla al centro.