Stagione deludente per il Real Madrid: il Re è morto?

Manchester City FC v Real Madrid: Semi-Final First Leg - UEFA Champions League
Manchester City FC v Real Madrid: Semi-Final First Leg - UEFA Champions League / Marc Atkins/GettyImages
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Con la sconfitta di mercoledì sera è iniziato il terzo tempo, quello che inevitabilmente il calcio genera e che si porta dietro da sempre: il tempo delle discussioni. Il Real Madrid del nostro Carlo Ancelotti è sotto la lente d’ingrandimento di tutto il mondo, il netto 4-0 incassato dal Manchester City di Pep Guardiola ha lasciato un amaro in bocca non indifferente ed ha scatenato i media internazionali mostrando degli interrogativi giganti sul futuro della squadra: Ancelotti deve andare via? I campioni del Real hanno dato tutto? Serve un ricambio generazionale? Cerchiamo di capire se sono le domande giuste e soprattutto quali sono le risposte a queste domande.

Prima di parlare di tracollo o di catastrofe bisognerebbe ricordare che non si può sempre vincere, nonostante la Champions League sia la casa indiscussa del Real Madrid, esistono anche le altre squadre. Nessuno mai ha collezionato tante coppe del torneo per club più prestigioso d’Europa come la casa blanca, così tante vittorie che sembra quasi un dovere giocarsela ogni anno fino alla fine, ma in realtà non deve essere sempre così. Nella giornata di oggi in particolare e negli ultimi tempi si è messa in discussione la permanenza di Ancelotti a Madrid, il tecnico che l’anno scorso è tornato a sorpresa e ha conquistato la Liga e ancora una volta una coppa dalle grandi orecchie, è finito al centro del ciclone.

La stagione ovviamente non è molto positiva dato l’andamento in campionato e in coppa, ma discutere il condottiero che ha portato alla conquista della decima, l’uomo più vincente della storia della Champions, quello che ha conquistato più vittorie nella storia del torneo, discutere un curriculum del genere è pura follia. Le voci che lo vogliono sulla panchina del Brasile per ora non sono confermate, che un tecnico del suo profilo voglia cimentarsi in una sfida così affascinante sembra credibile, ma forse non è ancora il momento. Dal canto suo lo stesso Ancelotti ha dichiarato di avere ancora un anno di contratto e quindi di conoscere il suo futuro (come allenatore del Real).

Sulla questione del ricambio generazionale il club di Florentino Perez ha già avviato questa procedura: a grandi campioni con una carta d’identità importante si stanno affiancando giovani dal talento cristallino. Imparare da chi ha fatto non solo la storia del club ma del mondo del calcio è solo un vantaggio, poter giocare e allenarsi con professionisti di tale calibro permette di puntare la lente sui successi di lungo termine.

Troppo spesso si dimentica il passato, anche quello recente, anche un club grande come il Real Madrid deve capire che per assaporare al meglio le vittorie bisogna anche passare dalle sconfitte. È vero 4 reti incassate sono tante, ma non si può vincere tutti gli anni. Rivoluzionare la squadra non porterebbe dei benefici e forse toglierebbe anche le certezze acquisite negli anni. Se qualcuno pensa che dopo questa partita il Real sia finito, sbaglia di grosso, il Re non è morto e tornerà come sempre sul tetto del mondo; per ora se ne facciano una ragione i tifosi: non sempre si può vincere!