Stadi in Serie A, la situazione a metà 2020: progetti, idee e problematiche
Di Marco Deiana
La pandemia ha sicuramente rallentato - almeno in parte - i progetti di alcune società di Serie A sulla costruzione e/o ristrutturazione del proprio stadio. È impossibile conoscere che ne sarà del calcio dopo il Covid-19, sia dal punto sportivo che - soprattutto - economico. Ciò però non ha bloccato totalmente le idee dei club italiani che, pur a piccoli passi, continuano a muoversi per dare nuove e più confortevoli impianti ai propri tifosi.
In questo articolo vado ad analizzare la situazione degli stadi di Serie A. La costruzione e la ristrutturazione degli impianti calcistici potrebbero essere fondamentali per la rinascita del calcio italiano post Coronavirus (considerando gli inevitabili sponsor che potrebbero allontanarsi da questo mondo a causa della crisi economica che ha colpito tutto il mondo).
Gli stadi di Serie A: la situazione generale
Sono principalmente due i progetti che catalizzano l'attenzione del calcio italiano: la costruzione del nuovo stadio della Roma e quello che ospiterà le partite di Inter e Milan. Ma ci sono anche altri club di Serie A al lavoro per la costruzione di un impianto più confortevole e moderno, che possa generare nuovi introiti nelle casse della società. Bologna, Cagliari e Fiorentina sono sicuramente le più avviate verso questo nuovo investimenti, altri club invece hanno l'idea ma dal punto di vista pratico sono ancora molto indietro.
Naturalmente alcune società hanno già investito nel recente passato per avere stadi più confortevoli e moderni, anche se l'usanza tipicamente italiana rimane quella di costruire/ristrutturare impianti non di proprietà ma tramite la stipulazione di concessioni di lunga durata con i Comuni.
Stadio Atalanta
L'Atalanta ha deciso di fare le cose per bene. La società della famiglia Percassi infatti si è aggiudicata all'asta l'impianto Atleti Azzurri d'Italia (ora, da luglio 2019, diventato Gewiss Stadium grazie ad un accordo commerciale della durata di sei anni) per poco più di otto milioni di euro. La dirigenza bergamasca una volta ottenuta la proprietà dello stadio ha avviato le pratiche per la ristrutturazione dello stesso. Un investimento da oltre 30 milioni di euro.
I lavori sono ancora in corso. Alla fine della stagione 2018-19 è partita la ristrutturazione dell'impianto con l'abbattimento della Curva Nord e la ricostruzione della stessa molto più vicino al terreno di gioco e con una linea che ricorda l'impianto casalingo del Borussia Dortmund (e il famoso Muro Giallo). Ora si lavora sulla tribuna centrale, poi dall'estate 2021 sarà il turno della Curva Sud. Al termine dei lavori l'Atalanta avrà uno stadio da 24mila posti, con spazi commerciali annessi e la possibilità di aumentare il fatturato grazie ai nuovi introiti del Gewiss Stadium.
Stadio Bologna
Il Bologna è pronto a ristrutturare lo stadio Dall'Ara. A metà maggio 2020 si è giunto ad un accordo sul rinnovamento dell'attuale impianto rossoblù e nei primi giorni di giugno è arrivata la conferma: il club emiliano e Fincantieri Infrastructure hanno messo nero su bianco e presentato il progetto per il restyling dello stadio. I costi si aggirano intorno agli 80 milioni di euro con investimenti anche nell'area circostante l'impianto rossoblù. Il via del lavori è previsto per maggio 2021.
Una parte dell'investimento verrà garantito dal Credito Sportivo mentre un'altra parte verrà investita di tasca propria dal patron rossoblù Saputo. Tra gli investitori potrebbe esserci anche il Comune di Bologna. Non è finita qui. C'è l'idea anche di costruire un piccolo impianto provvisorio da utilizzare per circa 18 mesi (durante i lavori allo stadio Dall'Ara) per evitare lo spostamento per le gare interne nelle città vicine (Ferrara, Modena o Ravenna). Costo dell'investimento circa 10 milioni di euro.
Stadio Brescia
In casa Brescia invece non c'è aria di restyling. Nel maggio 2019 il patron Massimo Cellino ha ottenuto la concessione dello stadio Mario Rigamonti fino al 2028 ma ad oggi si è limitato a rinnovarlo in modo soft. Con un investimento da circa 600mila euro, il club lombardo ha ampliato la Curva Nord e costruito la Curva Sud (che ospita storicamente la tifoseria avversaria), entrambe in tubolari e avvicinate al terreno di gioco.
Nella ristrutturazione del Rigamonti è stata coinvolta anche la gradinata e la realizzazione di alcuni SkyBox. Uno stadio più moderno e in linea con i tempi rispetto alla struttura precedente ma ancora lontano dagli standard di altre realtà europee.
Stadio Cagliari
Qualcosa si sblocca a Cagliari. La società rossoblù dopo aver presentato un progetto preliminare per la costruzione del nuovo impianto sulle ceneri del Sant'Elia, che comprendevano anche spazi commerciali e una sorta di piccola cittadella sportiva, ha deciso di fare un passo indietro e pur di accelerare l'iter burocratico (fermo per discussioni infinite soprattutto sugli spazi commerciali) è pronta a presentare un nuovo progetto, definitivo, con la sola costruzione del nuovo stadio.
Il Cagliari ha affidato a Sportium l'incarico per la realizzazione del progetto definitivo. L'investimento si dovrebbe aggirare intorno ai 55 milioni di euro, suddivisi tra società, Comune e finanziamenti vari per un impianto da 25-30 mila posti a sedere. Non si tratterà di uno stadio di proprietà vero e proprio, infatti il club cagliaritano ha ottenuto una concessione sul terreno di 50 anni. L'inaugurazione, inizialmente prevista nel 2021, avverrà (salvo nuovi ritardi) al termine della stagione 2022-23.
Stadio Fiorentina
È ancora tutta da definire la questione nuovo stadio a Firenze. Ci hanno provato prima i Della Valle, ci sta provando adesso Rocco Commisso. Il risultato è sempre lo stesso: stallo totale. Al momento ci sono poche certezze. L'attuale proprietà della Fiorentina ha abbandonato l'idea di costruire il nuovo impianto nell'area Mecafir (solo l'acquisto dell'area comporterebbe un investimento da 22 milioni di euro). Si va verso l'esclusione anche della ristrutturazione dell'Artemio Franchi (opzione invece ben vista dal Comune di Firenze).
La nuova area individuata dalla dirigenza viola è quella dei terreni di Campi Bisenzio. Circa 38 ettari a disposizione per la costruzione del nuovo stadio per la Fiorentina ed eventuali attività commerciali. Un investimento - solo per l'acquisto dei terreni - da 5 milioni di euro. Per i tempi però c'è da rispettare un iter burocratico molto lungo. Almeno un anno per ottenere le autorizzazioni per la costruzione del nuovo impianto e almeno due anni per la costruzione della struttura. Insomma, se tutto dovesse andare spedito e per il meglio la Fiorentina potrebbe avere un nuovo stadio dall'estate 2023.
Stadio Genoa e Sampdoria
Situazione in alto mare a Genova dove le due padrone di casa, Genoa e Sampdoria, ha qualche idea ma pochi progetti be definiti. Negli ultimi anni si è parlato dell'acquisto congiunto dello stadio Luigi Ferraris - ora di proprietà del Comune - ma la valutazione effettuata dall'Agenzia delle Entrate è troppo alta secondo i criteri dei due club: la richiesta per la cessione dello stadio è di 18 milioni di euro, le due società invece non sono disposte ad andare oltre i 7 milioni di euro.
Costruire un nuovo impianto a Genova è praticamente impossibile. Il territorio del capoluogo ligure non permette la realizzazione di uno stadio (anche se non è da escludere la possibilità di allontanarsi dalla città pur di avere una struttura di proprietà). Nei cassetti dell'Amministrazione Comunale è presente da almeno un anno una proposta di riqualificazione Ferraris con richiesta di concessione dell'area Marassi per almeno 90 anni. Un investimento da circa 45 milioni di euro per renderlo più confortevole e all'avanguardia. Ma oggi è tutto bloccato: il Comune ha richiesto delle integrazioni documentali che non sono ancora state presentate.
Stadio Hellas Verona
Non mancano le difficoltà anche nella città di Romeo e Giulietta. L'Hellas Verona sta portando avanti il progetto per la costruzione di un nuovo impianto che - secondo l'idea del club scaligero - dovrà sorgere sulle ceneri dell'ormai vecchio Marcantonio Bentegodi. Si tratterà, almeno sulla carta, di uno stadio più piccolo e confortevole che ospiterà le gare casalinghe anche del Chievo Verona, così come avviene con l'attuale struttura.
Al Comune è fermo in un cassetto il progetto per la costruzione della Nuova Arena, una struttura all'avanguardia con una capacità di 27mila posti a sedere. Nello stesso impianto sono stati inseriti anche spazi per attività commerciali e musei dei due club. Il costo si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro. Non si tratterebbe di un vero e proprio stadio di proprietà. Infatti il Comune di Verona pensa ad una concessione dei terreni per 50 anni. Resta da capire meglio invece la presenza dell'imprenditore Esparza Portillo, a capo dell'azienda che (eventualmente) costruirà il nuovo impianto. C'è il pericolo che la concessione venga affidata al messicano (persona esterna sia al Comune che all'Hellas Verona), costringendo di fatto Setti - e dei possibili futuri proprietari del club - a trattare con Esparza Portillo per ottenere il via libera a giocare le partite interne. Una situazione da chiarire e risolvere quanto prima.
Stadio Inter e Milan
Ormai è abbastanza noto e chiaro. Inter e Milan vogliono abbandonare il Giuseppe Meazza per costruire un nuovo impianto all'avanguardia e che possa generare maggiori entrate ai due club. Se in un primo momento si è pensato a due stadi separati (o quantomeno la permanenza di uno dei due club nell'attuale stadio e il trasloco dell'altra società in una nuova struttura), ora le due dirigenze vanno a braccetto verso un nuovo stadio in comune. Questo permette ad entrambi i club di abbassare notevolmente i costi di investimento (che si aggirano a circa 1,2 miliardi di euro in totale) per il nuovo impianto.
A fine 2019 le due società hanno presentato i due progetti realizzati da Populous e Manica/Sportium con l'abbattimento del Meazza e la realizzazione del nuovo impianto nella stessa area di San Siro, poco distante dall'attuale stadio. Successivamente, su richiesta del Comune di Milano, sono stati presentati altri due progetti con il mantenimento di una parte dell'attuale stadio. I due progetti prevedono, in linea generale, la riqualificazione di tutta l'area San Siro con nuovi servizi messi a disposizione della comunità tutto l'anno. L'obiettivo di Inter, Milan e Comune di Milano è quello di inaugurare il nuovo stadio entro le Olimpiadi Invernali del 2026. Ma ad oggi siamo solo ai progetti preliminari.
Stadio Juventus
La società bianconera è una delle poche società in Serie A ad avere uno stadio moderno e confortevole. Costruito sulle macerie del Delle Alpi, l'attuale Allianz Stadium rappresenta uno dei fiori all'occhiello della gestione Andrea Agnelli. Un impianto da 40mila posti che fa registrare un percentuale di riempimento vicina al 100%.
In questo momento, nonostante le tante voci relative ad un possibile ampliamento, la società bianconera non ha in ballo nessun nuovo progetto.
Stadio Lazio
Claudio Lotito più volte ha espresso la volontà di voler costruire un nuovo impianto per la sua Lazio. Un investimento per il futuro. Il patron biancoceleste considera eccessivo il canone di affitto dell'Olimpico da 4 milioni di euro l'anno e avrebbe preferito portare avanti il progetto per lo Stadio delle Aquile, da realizzare in un terreno da 550 ettari situato sulla Tiberina e di proprietà dello stesso presidente laziale. L'idea era quella di costruire una sorta di cittadella sportiva tra campi di tutti gli sport, zone residenziali, alberghi e una struttura dedicata alla medicina sportiva.
Un progetto che non è mai decollato per via di ostacoli burocratici. A Lotito è stato proposto l'area dello stadio Flaminio, da ristrutturare, ma il patron della Lazio vorrebbe costruire un impianto più grande.
Stadio Napoli
Più volte Aurelio De Laurentiis ha minacciato di lasciare il Comune di Napoli per costruire un nuovo impianto lontano dalla città partenopea. Il patron del club azzurro non reputa lo stadio San Paolo adatto alla crescita della società. Però la squadra gioca ancora lì, nella storica struttura che ha ospitato anche il più grande calciatore di tutti i tempi: Diego Armando Maradona.
Recentemente il San Paolo, in occasione delle Universiadi, ha subito un significativo cambiamento estetico. Nessun grosso lavoro di ristrutturazione ma a primo impatto ha cambiato faccia, tanto da convincere il Napoli a firmare una nuova convenzione con il Comune per l'utilizzo del San Paolo con un contratto da dieci anni (cinque più cinque di rinnovo) dietro il pagamento di un milione di euro circa a stagione. Ma De Laurentiis sa che per fare il salto di qualità servirebbe un impianto moderno, di proprietà e confortevole.
Stadio Parma
I tempi sono ormai maturi per un rinnovamento dello stadio Tardini. Il Parma non ha intenzione di traslocare ma vorrebbe un impianto più moderno e all'avanguardia. Come confermato dal presidente Pietro Pizzarotti, la società ducale sta puntando ad un restyling dell'attuale stadio. Dalla copertura di entrambe le curve alla ristrutturazione completa delle tribune.
L'idea è quella di sfruttare lo stadio Tardini sette giorni su sette, mettendolo a disposizione dei tifosi per eventi e attività sportive. L'investimento sarebbe privato ma servirà prolungare la concessione del terreno, ad oggi prevista fino al 2025. Per ora sono solo idee, si aspetta la presentazione del progetto al Comune di Parma.
Stadio Roma
Il progetto stadio in casa Roma è molto ambizioso. Un impianto da 52mila posti a sedere, con le tribune a pochi passi dal campo da gioco e una architettura che ricorda il Colosseo. Non solo. Nel progetto sono presenti anche attività (dal villaggio della Roma ad un piccolo anfiteatro) che renderebbe l'area dello stadio vivibile ogni giorno e permetterebbe alla società giallorossa di aumentare i ricavi. Un impianto moderno, tecnologico e all'avanguardia da realizzare nel quartiere di Tor di Valle per un investimento totale che potrebbe toccare il miliardo di euro.
Una storia che va avanti da ormai sette anni. Dal progetto a cura di Dan Meis fino alla presentazione in Campidoglio di sei anni fa. Tra bocciature, sospensioni e imprevisti vari, la situazione si è trascinata fino al 2020. Attualmente la Convenzione Urbanistica ha dato il via libera e si attende il voto definitivo che slitterà, presumibilmente, dopo l'estate.
Stadio Sassuolo
Il Sassuolo è proprietario del Mapei Stadium (chiamato anche Città del Tricolore) dal 2013 quando la società emiliana si aggiudicò all'asta (per poco meno di 4 milioni di euro) l'impianto precedentemente della Reggiana (che investì circa 25 miliardi di vecchie lire per la sua costruzione nel 1994). Una struttura realizzata per il calcio, senza pista d'atletica e con le tribune vicine al campo erboso. Stile stadio inglese.
La proprietà del Sassuolo, una volta acquistato l'impianto, ha ristrutturato in parte lo stadio rendendolo più moderno e confortevole. Attualmente ha una capienza di poco superiore ai 20mila posti a sedere.
Stadio SPAL
Non è in programma nessun nuovo investimento per la realizzazione di un nuovo stadio. D'altronde la SPAL (insieme al Comune di Ferrara) ha investito circa 8 milioni di euro nell'estate 2018 per il restyling dello stadio Paolo Mazza. Dai seggiolini alle torri faro passando per il rinnovamento della struttura con l'ampliamento della Curva Ovest e la ricostruzione di quella Est, oltre alla copertura di tutti i settori e l'installazione del maxischermo.
Un piccolo gioiellino da 16mila posti, il minimo richiesto in Serie A. In casa SPAL non si pensa ad uno stadio di proprietà.
Stadio Torino
Tra i pensieri di Urbano Cairo non c'è sicuramente la costruzione di un nuovo impianto (di proprietà) per il Toro. Attualmente il club granata gioca nel vecchio Stadio Olimpico del capoluogo piemontese, ora dedicato al Grande Torino. Un impianto vecchio e che andrebbe modernizzato ma che è legato ai vincoli dalla Soprintendenza delle Belle Arti e ciò non permette la modifica della struttura dello stadio.
Questo frena la proprietà del Torino nell'eventuale acquisto dell'impianto ma allo stesso tempo, ad oggi, non sembra esserci l'intenzione di spostarsi in una nuova area. La convenzione tra il Torino e il Comune per l'utilizzo dell'Olimpico scadrà nel 2025 (è stato rinnovato per dieci anni nel 2015). Si vive alla giornata.
Stadio Udinese
L'Udinese ha deciso di investire sullo stadio sette anni fa. La proprietà friulana ha infatti acquistato il diritto di superficie del vecchio impianto Friuli ad inizio 2013 strappando una convenzione fino al 2112 (99 anni) per un costo totale di 4,5 milioni di euro. A questa cifra si aggiunge quella da circa 35 milioni di euro per la ristrutturazione (quasi) totale della struttura.
Del vecchio stadio Friuli è rimasta solo la tribuna principale con la copertura a vela. E la ristrutturazione è partita proprio da questa base, permettendo l'eliminazione della pista d'atletica e avvicinando tutti i settori al terreno di gioco. Questo ha permesso all'Udinese di incrementare i ricavi da stadio (ora vivibile sette giorni su sette), a partire dalla cessione del nome dell'impianto, che oggi prende il nome di Dacia Arena.
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