Stadi riaperti ai tifosi? La Vezzali e il Governo frenano la Serie A: "Non corriamo"
Nell'agenda della Lega Serie A c'è sempre al primo posto la volontà di riaprire gli stadi al 100% a tutti coloro che hanno ottenuto il green pass, certificato consegnato a chi ha concluso il percorso vaccinale anti Coronavirus. Al momento, però, con la nuova impennata di contagi da variante Delta che si appresta a diventare dominante anche in Italia, la situazione sta tornando di nuovo caotica sull'ingresso dei tifosi allo stadio.
Nonostante il pressing dei presidenti sulla riapertura totale degli impianti il Governo resta prudente ed è ancora orientato a "concedere" il 50% della capienza per un tetto massimo da 25 mila spettatori. Lo rivela la Gazzetta dello Sport che riporta anche le parole di Valentina Vezzali, ex schermitrice e ora Sottosegretaria con delega allo Sport: "Ad oggi - dice la sottosegretaria pluriolimpionica - parlare di percentuali, green pass o altre ipotesi, rappresenta un puro esercizio di retorica che non rispetta, soprattutto, tifosi e appassionati". Poco dopo anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, a Radio 24 ha spiegato che "per gli stadi io credo che sicuramente possiamo affermare che ci sarà la ripresa del campionato con il pubblico, con una percentuale inferiore al 100 per cento almeno in una fase iniziale".
La cabina di regia della prossima settimana tra Consiglio dei ministri e Cts si pronuncerà sulla questione, anche perché i club premono anche per quanto riguarda il fronte della campagna abbonamenti. Le correnti di pensiero, spiega sempre la Rosea, sono due: ripartire il 21 agosto con il 25% della capienza, mentre l'altra punta già al 50% alla prima giornata. E c'è di più, secondo la Lega Serie A. Perché aprire gli stadi ai vaccinati avrebbe anche una funzione sociale: cioè accelerare la campagna di immunizzazione, magari intercettando anche chi non ha ancora deciso di vaccinarsi.
Segui 90min su Instagram.