Squadre internazionali (2000-2020): la Top 11 dell'Italia
Il ventennio 2000-2020. Un ventennio ricco di sofferenze per noi tifosi degli Azzurri. Tante, infatti, troppe le delusioni cocenti in questi primi vent'anni del 2000. Eppure il nuovo millennio non era iniziato malissimo.
Negli Europei del 2000, infatti, eravamo stati protagonisti assoluti, arrivando in finale e andando a un passo, forse meno, dalla vittoria del trofeo continentale che manca all'Italia dal 1968. A pochi secondi dal triplice fischio stavamo vincendo la finale, ma poi i nostri acerrimi rivali della Francia hanno pareggiato e vinto grazie al golden goal di Trezeguet. Una brutta botta, certo, ma potevamo sperare nel Mondiale 2002, forti delle sicurezze date dall'europeo olandese e invece no. Un'altra brutta pagina della nostra storia che prende il nome e le sembianze dell'arbitro Byron Moreno, reo di aver falsato gli ottavi di finale contro i padroni di casa della Corea del Sud. Arriva il 2004, biscotto tra Svezia e Danimarca e noi siamo fuori ai gironi.
Sulla panchina dell'Italia, così, arriva Marcello Lippi per preparare i mondiali in casa della Germania. Capitiamo in un girone abbondantemente alla nostra portata e passiamo, seppur non dominando. Ottavi di finale, Australia. Soffriamo troppo, ma andiamo avanti. Nel frattempo, però, acquisiamo sempre più consapevolezza nei propri mezzi, battiamo Ucraina, Germania e Francia e nel momento più inaspettato a causa del processo Calciopoli, riportiamo a casa il Mondiale. Dopo ha inizio un periodo con tanti, tantissimi bassi e pochi alti. A EURO 2008 usciamo ai rigori contro la Spagna, poi campione, mentre nel 2010, da campioni in carica, andiamo fuori ai gironi in un gruppo di bassa qualità. A EURO 2012 sembra che stiamo tornando in alto dato che arriviamo in finale, ma è solo uno specchietto per le allodole. Ancora fuori ai gironi dei mondiali successivi, fuori ai quarti con la Germania a EURO 2016 e, infine, la pagina più brutta della nostra storia. La mancata qualificazione ai Mondiali 2018.
Un ventennio da dimenticare in fretta, dunque, per l'Italia, tranne per un motivo: il Mondiale 2006. Una cavalcata incredibile di una squadra piena di campioni indimenticabili che compongono per gran parte, e non poteva essere altrimenti, la nostra top 11 dell'Italia targata 2000-2020.
Portiere - Gianluigi Buffon
L'Italia ha sempre avuto una grande tradizione di portieri. Pensiamo a Zoff, Zenga, Pagliuca, Peruzzi, Toldo. Tuttavia è solo negli anni 2000/2010 che abbiamo avuto, probabilmente, il miglior portiere della storia del calcio, Gianluigi Buffon. Da quando si è preso la titolarità nel 2002, l'estremo difensore della Juventus non l'ha più lasciata salvandoci in tantissime occasioni come in finale del 2006 quando è volato sulla conclusione di Zidane. Una prodezza da vedere e rivedere.
Terzino destro - Gianluca Zambrotta
Nato esterno di centrocampo, spostato da Marcello Lippi in difesa quando arrivò alla Juventus, Gianluca Zambrotta è stato uno dei terzini più forti della sua generazione e non solo, della storia della nostra Nazionale. Un laterale completo, protagonista con i club (Juventus, appunto, Barcellona e Milan) e, soprattutto, con la maglia azzurra in quel mondiale tedesco dove si è pure tolto lo sfizio di andare a segno nella partita contro l'Ucraina. Ce l'avessimo ora uno come lui.
Difensore centrale - Fabio Cannavaro
"Arriva il pallone, lo mette fuori Cannavaro. Poi ancora insiste Podolski, Cannavaro, Cannavaro... " Queste le parole che risuonano nella nostra testa appena sentiamo il nome del capitano della nazionale del 2006. In Germania, infatti, nonostante i 33 anni di età, diede vita a prestazioni mostruose che gli valsero il Pallone d'Oro, il primo a un difensore. Un giusto riconoscimento per uno dei centrali più forti della storia del calcio.
Difensore centrale - Alessandro Nesta
Molti rimarranno sorpresi dall'assenza di Chiellini e dell'altro protagonista di quel mondiale, ovvero Marco Materazzi. Entrambi, però, sono un gradino inferiore ad Alessandro Nesta, l'uomo che sarebbe dovuto essere titolare nei mondiali tedeschi, formando una coppia di estremo livello con Cannavaro, appunto. Un infortunio, però, gli ha impedito di giocare la fase a eliminazione diretta. Le alternative, fortunatamente, non mancavano e, anzi, come abbiamo ricordato prima, ci hanno dato una grossa mano (Materazzi). Tuttavia ci sono pochi dubbi su chi sia il più forte centrale del ventennio 2000-2020 dell'Italia, assieme a Cannavaro, Alessandro Nesta.
Terzino sinistro - Paolo Maldini
Immaginiamo per un attimo. Nel 2002 passiamo con la Corea, poi magari usciamo con la Spagna o con la Germania, ma non ci sono Byron Moreno nè le critiche. Probabilmente Paolo Maldini non si sarebbe ritirato dalla Nazionale e avrebbe fatto parte della spedizione vincente in terra tedesca. A 38 anni, infatti, sarebbe stato ancora utilissimo come dimostrato dal fatto che si sia ritirato nel 2009, ben 3 anni dopo. Ora Maldini potrebbe vantare, tra i tanti trofei, anche la vittoria del mondiale. Se lo sarebbe meritato quello che, a detta di tutti e non solo di noi italiani, è uno dei migliori difensori (in generale) della storia.
Regista - Andrea Pirlo
Che dire di Pirlo? In questo ventennio abbiamo avuto la fortuna di assistere alla carriera di uno dei più forti centrocampisti della storia del calcio mondiale, forse il miglior regista che sia mai esistito. La classe, l'eleganza, la tecnica, i calci da fermo e, soprattutto, la visione di gioco senza eguali. Un giocatore in grado di cambiare una squadra intera soltanto con la sua presenza, ne sa qualcosa la Juventus. In poche parole, semplicemente il Maestro.
Mezzala destra - Daniele De Rossi
Si è ritirato da pochissimo e già ci manca. Bandiera della Roma e anche della Nazionale. Entrato nel giro che conta nel 2004, si è preso la maglia da titolare in pochissimo tempo. Già nel 2006, infatti, espulsione a parte, è stato fra i protagonisti, battendo anche Barthez dal dischetto nella finalissima contro la Francia. Da lì in poi si è imposto anche come leader degli Azzurri assieme a Pirlo e Buffon, dando l'esempio e trascinando le nuove leve. Con 21 reti, infine, è il non attaccante più prolifico della Nazionale.
Mezzala sinistra - Marco Verratti
L'unico fuori dalla generazione del 2006 presente in questa top 11 e il motivo è presto detto. Nonostante Marchisio e Gattuso, infatti, Marco Verratti è indubbiamente il talento più puro sfornato dal nostro calcio nell'ultimo decennio. Non a caso è uno dei leader tecnici della Nazionale di Mancini e sempre non a caso gioca da tantissimi anni al Paris Saint Germain, una delle squadre più importanti d'Europa. Senza contare l'interesse negli anni di Real Madrid e Barcellona, Verratti è attualmente riconosciuto come uno dei migliori centrocampisti al mondo.
Trequartista - Francesco Totti
Seguendo il modulo utilizzato da Marcello Lippi nel 2006, il trequartista non poteva che essere un altro dei grandi protagonisti di quella cavalcata, Francesco Totti. La stella di quella Italia. Non sarebbe dovuto esserci secondo i medici, visto il grave infortunio subito pochi mesi prima della rassegna mondiale. Totti, però, non è un giocatore normale e, così, ha lavorato sodo, tornando incredibilmente in tempo per il mondiale. Lì, nonostante non fosse al 100%, la bandiera della Roma ha fornito prestazioni fuori dall'ordinario, trascinandoci ai quarti di finale con il rigore decisivo contro l'Australia all'ultimo minuto. Freddo, magico.
Seconda punta - Alessandro Del Piero
Insieme allo stesso Totti e Baggio, con tutta probabilità, il più grande calciatore italiano della storia. Ecco perchè non poteva mancare all'appello Pinturicchio, Alessandro Del Piero. La bandiera della Juve non ha avuto un grande rapporto con la Nazionale. D'altronde quando tutti si aspettavano che Del Piero li avrebbe portati alla vittoria, purtroppo, lui stava affrontando il periodo più buio della sua vita calcistica e non solo. Le critiche successive, poi, non l'hanno di certo aiutato. Lui, però, non si è arreso e nel 2006 ha messo dentro la palla che ci ha consegnato la finale di Berlino.
Prima punta - Christian Vieri
Nesta si è infortunato durante il mondiale, Totti ha fatto un recupero lampo, ma c'è chi, invece, non ha potuto nemmeno rispondere alla chiamata per via di un brutto infortunio. Stiamo parlando di quello che, probabilmente, sarebbe stato il numero 9 titolare di quella spedizione, ovvero Christian 'Bobo' Vieri. L'ex Inter, infatti, dopo 6 mesi negativi con il Milan, aveva deciso di andare in una squadra per giocare titolare proprio in vista della sicura chiamata di Marcello Lippi. Al Monaco, però, Vieri si infortuna gravemente e deve rinunciare alla maglia azzurra. Fortunatamente Gilardino, Inzaghi, Iaquinta e, soprattutto, Toni non l'hanno fatto rimpiangere, dando tutti il proprio contributo. Tuttavia Vieri è stato il miglior attaccante italiano di questo ventennio e, per questo, non poteva che essere lui la punta di questa top 11.
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